Il turismo si conferma uno dei motori più performanti dell’economia italiana. Secondo Enit (l’agenzia nazionale del turismo), che ha presentato alla Borsa internazionale del turismo tenutasi a Milano Fiera Rho i risultati del suo studio sui dati 2024, il contributo del settore è stato pari al 10,8% del Pil, per il 13% di occupazione, e si prevede che si potrà arrivare entro il 2034 al 12,6% del Pil, con un contributo occupazionale del 15,7%.
Restando ai dati del 2024, da gennaio a novembre l’Italia ha registrato oltre 235 milioni di presenze di turisti stranieri (+3,7% rispetto all’anno 2023), principalmente leisure, con una spesa di circa 30 miliardi di euro (nei primi 9 mesi del 2024), il 65% di quanto speso complessivamente, con una crescita dell’8,5% sul 2023. Seguono i viaggi per lavoro (13,7%), per visitare parenti e amici (12,7%), per studio (3%) e per shopping/acquisti (1,8%). Nel lungo segmento dell a travel & hospitality industry figurano anche i trasporti, compreso quelli aerei.
Nel 2024 gli aeroporti italiani hanno registrato un totale di 218,4 milioni di passeggeri, con un aumento dell’11% rispetto al 2023 (145,8 milioni di passeggeri stranieri, +13,8% sul 2023 e il 66,7% sul totale), dei quali poco meno di 100 milioni provenienti dall’Unione europea (+14,7%). I 72 milioni di viaggiatori restanti sono “nazionali” (+5,8% sul 2023). Gli aeroporti più trafficati sono Roma Fiumicino e Milano Malpensa (rispettivamente il 22,4% e il 13,2% dei passeggeri totali, con incrementi del +20,7% e del +10,9% sul 2023). A seguire Bergamo, con l’8% dei passeggeri (+8,6% sul 2023).
“Andiamo fieri dei dati del 2024 – ha detto Ivana Jelinic, ad di Enit -. I flussi confermano che l’Italia ha un potenziale immenso e che possiamo crescere ancora tanto”. E pochi giorni fa, all’inaugurazione della fiera internazionale Fitur a Madrid, aveva già anticipato che “l’Italia si aspetta nel 2025 un andamento del settore turistico con circa gli stessi numeri di quelli record del 2024”.
“Promuovendo le nostre eccellenze, tra cui anche le mete alternative alle grandi città – ha continuato a Milano -, possiamo contribuire ad accrescere questo trend, fornendo un contributo decisivo allo sviluppo economico e culturale del Paese. I numeri sono la testimonianza migliore della strada tracciata. I primi segnali del 2025 sono incoraggianti, puntiamo a migliorarci guardando sempre a nuovi mercati e possibilità sinergiche con l’unico obiettivo di portare sviluppo e occupazione in Italia”.
Va detto che il 2025 e il 2026 saranno incentivati da due grandi eventi con l’Italia protagonista: il Giubileo e le Olimpiadi Milano-Cortina. “Abbiamo iniziato a pregustare l’effetto Giubileo già nell’ultima parte del 2024 – ha detto Jelinic -, questo evento rappresenterà il fil rouge del 2025. Come Enit siamo consapevoli che questa manifestazione, con la sua portata internazionale, è un’imperdibile occasione di visibilità turistica non solo per la Capitale, ma per tutto il territorio. Le diverse fonti di dati sono più che promettenti, ma la vera sfida sarà quella di cavalcare quest’onda creando nuove sinergie in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina.
Pur partendo nel 2026, siamo già operativi per valorizzare i territori interessati, promuovendo all’estero queste mete. Due grandi manifestazioni mondiali che punteranno i riflettori sull’Italia. È un’opportunità irripetibile per il nostro Paese, leader in Europa e al secondo posto a livello mondiale, preceduta solo dagli Stati Uniti, nel settore degli eventi e dei congressi”.
Sempre alla Bit, nell’ambito del progetto europeo PacTS4All – di cui Federturismo è uno dei principali partner – si è svolto l’evento dal titolo “Quale formazione per il turismo del futuro: la strada indicata dal Pact for Skills“. Il progetto ha il compito di sviluppare il partenariato istituito a livello continentale – con la partecipazione di ben 87 organizzazioni pubbliche e private – per implementare nel settore turistico il Pact for Skills, una delle iniziative faro dell’Agenda europea per le competenze, promossa e sostenuta dalla Commissione europea per favorire l’aggiornamento e la riqualificazione del capitale umano e supportare la transizione verde e digitale.
Il dibattito della Tavola Rotonda, moderata dal Responsabile Progetti e Partenariati Europei di Federturismo Confindustria, Rino Vitelli, si è focalizzato sulle sfide formative nel settore turistico, sull’impatto delle tecnologie nel turismo e sul futuro del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale attraverso la condivisione di esperienze e riflessioni sulle competenze necessarie per il futuro di quest’industria. Temi sui quali si sono confrontati la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli; il presidente di AIDIT e ceo di Bluvacanze, Domenico Pellegrino; il Direttore della Scuola Italiana di Ospitalità, Giulio Contini; la direttrice del Master in Tourism & Hospitality Management dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Mariapina Trunfio; il Project Manager di EVBB (Associazione degli enti europei di formazione), Antonio Gennarelli.
“Per essere competitivo, il settore del turismo – ha sottolineato Marina Lalli – ha bisogno, ancor più ora che il processo di digitalizzazione interessa ogni ambito della nostra vita, di un sistema formativo che sia in grado di preparare adeguatamente i professionisti del settore attraverso una formazione e un aggiornamento costante del personale. Le criticità non si evidenziano solo nella formazione degli studenti, ma anche nei successivi percorsi di reskilling e upskilling, soprattutto nell’ambito digital.
Per questo come Federazione abbiamo compreso quanto sia importante formare nuove professionalità anche in ambito digitale e ci siamo impegnati nella progettazione e gestione di iniziative nazionali ed internazionali sullo sviluppo delle competenze rispondendo in modo concreto ai bandi pubblicati dall’Unione europea che mirano ad uno sviluppo del turismo sostenibile, responsabile e di alta qualità e partecipando a vari progetti che puntano a migliorare le sinergie tra gli istituti formativi ed il mercato del lavoro sia dalla parte dell’offerta che della domanda”.
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