“È stato un 2023 da record: mai nella storia del turismo veneto avevamo registrato una performance simile”. Lo ha detto, orgoglioso, il Governatore del Veneto, Luca Zaia, accompagnato dall’assessore regionale al Turismo, Federico Caner. “Con 21,1 milioni di arrivi e quasi 72 milioni di presenze – ha proseguito Zaia -, il Veneto si conferma prima regione turistica d’Italia, grazie a un’offerta unica, variegata e di qualità, con destinazioni emergenti che contribuiscono ad affermarci in tutto il mondo. E il 70% di turisti stranieri, quota in crescita rispetto al 2022 sia negli arrivi (+24,3%) sia nelle presenze (+13%), conferma ulteriormente l’attrattività dell’offerta turistica regionale. I numeri registrati nelle spiagge, nei laghi, nelle montagne, nelle città d’arte, nelle terme e nei luoghi Patrimonio dell’umanità trainano l’economia del Veneto, che si conferma meta ambita anche per il 2024″. “Tra i clienti più affezionati vanno evidenziati il +11,4% delle presenze tedesche, rispetto al periodo pre-pandemia 2019, con il Lago di Garda che rappresenta la meta principale, scelta dal 38,4% dei turisti, seguita da Cavallino Treporti (13,1%), Venezia (10%), Bibione (9,1%), Verona (6,2%) e Jesolo-Eraclea (6,1%). E poi ancora un +8,2% di quelle austriache e il +5,3% di quelle olandesi. C’è stato un importante ritorno degli americani (+16,5% sempre rispetto al 2019), che segna l’appeal del Veneto anche oltreoceano”.



Il Governatore ha anche rivolto un ringraziamento particolare agli albergatori del Veneto, sottolineando come il primato raggiunto nel 2023 per il turismo sia frutto in buona parte degli sforzi degli operatori professionali del settore. Anche se “il cambio di tendenza dei turisti, che ricercano un rapporto più intenso con la natura, si manifesta nella preferenza per le strutture ricettive extralberghiere e si traduce in numeri significativi per il comparto open air: solo il turismo all’aria aperta vale, infatti, circa 20 milioni di presenze sul totale di 72 raggiunti nel 2023, così come nelle città d’arte i turisti prediligono Bed&Breakfast e locazioni turistiche alla ricettività tradizionale”. Ma “la spesa media degli ospiti che soggiornano negli alberghi è maggiore, con un valore aggiunto molto più elevato per tali strutture. Offerta e target di pubblico sono differenti”, ha aggiunto Caner. “Abbiamo delle autentiche perle fra le nostre strutture ricettive alberghiere – ha detto Caner -. Dove le infrastrutture d’eccellenza trovano la propria sublimazione anche con le capacità professionali degli operatori del settore e degli imprenditori alberghieri che in Veneto hanno, negli anni, curato un’offerta nel segno della qualità e dell’alta specializzazione, favorendo il successo internazionale del nostro turismo. I dati presentati oggi sanciscono che, oltre al settore extralberghiero che cresce a livello globale, molti dei primati sono dovuti proprio alla capacità d’innovazione delle nostre strutture più tradizionali, che restano fra le prime scelte in Europa per qualità”.



Un 2023 da record, dunque, per il turismo veneto, con ottime prospettive anche per il 2024, come indicano le prenotazioni per il ponte pasquale, con occupazione-camere al 62% sui litorali e ai laghi, al 45% nelle città d’arte, il 35% in montagna e ben l’81% alle terme. E con aumenti anche vistosi all’orizzonte, vista la propensione a prenotare sottodata.

Terme superstar, dunque, una tendenza rilevata anche da una ricerca di Eumetra MRspa per Federalberghi: il 24% degli italiani intervistati ha considerato la possibilità di svolgere le vacanze pasquali alle terme. Di loro, circa la metà (12%) preferirebbe soggiornare almeno due notti, come minimo garantito per avere un effetto benefico dalle cure termali, il 5% tra 3 e 5 giorni, l’1% si fermerebbe oltre 6 giorni. Soltanto un 6% del campione opterebbe invece per il “mordi e fuggi”, in giornata. “A ridosso dell’apertura della stagione primaverile – ha detto Emanuele Boaretto, architetto e albergatore a Montegrotto (Padova), e presidente di Federalberghi Terme – la Pasqua apre le porte alla vacanza legata al benessere, sempre più apprezzata dagli italiani. Questi ultimi sono sempre più consapevoli del fatto che relax e benessere vogliono dire salute e le terme rispondono a questa rinnovata esigenza”.



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