Quando una persona si può definire ricca? Ovviamente stiamo facendo riferimento alla ricchezza strettamente finanziaria o cosiddetta monetaria che, tralasciando le innumerevoli considerazioni etiche e filosofiche, può solamente essere rappresentata da un numero. Per agevolare l’individuazione del potenziale soggetto in questione ci accontentiamo di adottare la descrizione che, per alcuni sicuramente potrebbe essere fin troppo riduttiva, utilizzata dalla prestigiosa società Capgemini nel suo periodico e annuale rapporto “World Wealth Report” relativo alla popolazione High Net Worth globale. Pertanto, consultando la definizione, riportiamo: «Gli HNWI sono individui con un patrimonio investibile pari o superiore a 1 milione di dollari Usa, al netto della residenza principale, degli oggetti da collezione, dei beni di consumo e dei beni durevoli. Gli HNWI sono segmentati in tre categorie in base alle fasce di ricchezza: Ultra-HNWI (30 milioni di dollari o più), Mid-Tier Millionaires (5-30 milioni di dollari) e Millionaires Next Door (1-5 milioni di dollari)».
Rimanendo in casa Capgemini, lo scorso giugno, il report riconducibile all’anno 2023 vedeva una ricchezza globale degli HNWI cresciuta del 4,7% traguardandosi a quota 86.800 miliardi di dollari. A tale incremento monetario si era poi affiancato un aumento del numero dei detentori della cosiddetta ricchezza globale: «Anche la popolazione HNWI è aumentata del 5,1%, raggiungendo i 22,8 milioni di persone a livello globale, e sta continuando a crescere nonostante l’imprevedibilità del mercato. Questo andamento in crescita compensa il calo dello scorso anno e riporta i trend degli HNWI su una traiettoria positiva».
A distanza di poche settimane, ieri un’altra illustre e prestigiosa fonte ha diffuso il proprio osservatorio sul delicato e importante tema della ricchezza globale confermando, verosimilmente, i valori già emersi. UBS, attraverso il suo Global Wealth Report, ha certificato la crescita dei grandi patrimoni avvenuta lo scorso anno nella misura pari al 4,2%. Quest’ultima, nonostante qualche decimale in meno rispetto alle rilevazioni di Capgemini mostra, comunque, un trend comune orientato unicamente al rialzo.
Soffermando l’attenzione al documento dell’elvetica UBS, l’espansione avuta nel 2023 ha decisamente compensato il saldo negativo (-3%) archiviato nel precedente 2022. A questa significa tendenza, infatti, troviamo i contributi di ciascuna regione quali: l’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) con un +4,8%, l’APAC (Asia-Pacifico) beneficiaria di un +4,4% e, infine, le cosiddette Americas (+3,6%). Quantitativamente, il rapporto di UBS ha strettamente ricondotto l’analisi al numero dei cosiddetti adulti più ricchi che, nelle variazioni percentuali sopraindicate, vedono importi (in media) pari a 166mila dollari per gli appartenenti all’area EMEA, 156mila dollari per i successivi (APAC) e conclusivi 145mila dollari per i censiti nelle Americas.
Restringendo il campo dell’osservazione ai singoli Paesi, la Svizzera è la nazione con il più alto patrimonio (medio), seguita da Lussemburgo, Hong Kong e Usa. Nonostante la diffusa crescita in capo alle economie prese in considerazione (56 ndr), una nota stonata giunge dal nostro Bel Paese che, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2023, ha registrato un valore negativo del 4% accompagnando gli ulteriori saldi negativi di Spagna (-1%), Grecia (-20%) e Giappone (-23%).
Nonostante questa “circoscritta” parentesi negativa le prospettive per i prossimi anni sono decisamente favorevoli, infatti, entro il 2028 il numero di soggetti con un patrimonio superiore al milione di dollari viene visto in crescita del 9% che, se contestualizzato ai numeri del 2023, corrisponderebbe a un incremento di 123.000 individui su scala globale. Ma dove si collocano gli attuali milionari? Circa 22 milioni di persone (38%) sono negli Stati Uniti, ulteriori 6 milioni in Cina a seguire il Regno Unito.
Ed ecco, ora, i numeri più curiosi ed impressionanti: sono solo 14 le persone che occupano il vertice dell’ambita piramide della ricchezza mondiale con patrimoni superiori ai 100 miliardi di dollari. Dodici, invece, gli individui con un “tesoretto” (si fa per dire) tra i 50 e i 100 miliardi mentre, all’ultimo posto, i rimanenti 2.638 “malcapitati” (eufemismo) con una dote compresa tra un solo miliardo e i 50 miliardi di dollari.
Questi sono i numeri. I numeri di coloro che sono etichettabili come “ricchi”. Quelli davvero ricchi. Lontani, lontanissimi, i tempi dell’intramontabile Anche i ricchi piangono, infatti, quel passato era solo una telenovela, oggi, invece, i numeri di cui parliamo sono il presente. Sono la realtà.
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