L’Istat ha pubblicato il 4 giugno 2024 in un comunicato stampa le prime stime relative all’andamento del turismo in Italia nel 2023. Risulta che il 2023 è stato un anno di notevole ripresa e crescita per il settore turistico in Italia, dopo le difficoltà dovute alla pandemia di Covid-19.
In sintesi le statistiche per l’anno 2023 mostrano valori record nel turismo italiano, con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi. Questi valori sono stati i più alti mai registrati dalle rilevazioni sul turismo, superando anche i livelli pre-pandemici del 2019, con un incremento di 3 milioni di arrivi (+2,3%) e 14,5 milioni di presenze (+3,3%). Rispetto al 2022, l’aumento è ancora più significativo: +13,4% negli arrivi e +9,5% nelle presenze.
A livello territoriale, il Nord-Est si conferma come la zona con il maggior numero di presenze, raggiungendo circa 177 milioni di unità, che rappresentano il 39,2% del totale nazionale. Seguono il Centro con il 24% e il Nord-Ovest con il 17,7%. Il Veneto è la regione con il maggior numero di presenze (15,9% del totale nazionale), seguito da Trentino-Alto Adige (12,4%), Toscana, Lombardia e Lazio, tutte con quote leggermente superiori al 10%.
Una delle tendenze più interessanti del 2023 è la predominanza, anzi il ritorno alla predominanza, della componente estera della clientela rispetto a quella domestica, dopo il periodo pandemico. Nel 2023, infatti, il 52,4% delle presenze turistiche è riferito a clienti non residenti in Italia, superando la quota del 50,5% registrata nel 2019. Le aree con la maggiore prevalenza di turisti stranieri sono la provincia di Bolzano (70,6%), il Veneto (69,3%), il Lazio (64,2%) e la Lombardia (62%).
Il settore extra-alberghiero ha visto un incremento significativo rispetto al 2022, con aumenti del 16,9% negli arrivi e dell’11% nelle presenze. Anche il settore alberghiero ha registrato una crescita, sebbene più contenuta: +11,5% negli arrivi e +8,1% nelle presenze. A livello regionale, il Lazio ha mostrato un incremento impressionante nel comparto extra-alberghiero (+31,5%), seguito da Sicilia (+25,2%), Campania (+22,8%) e Lombardia (+22,3%).
Le regioni che hanno registrato gli incrementi più significativi per quel che riguarda le presenze rispetto al 2022 sono il Lazio (+25,3%), la Lombardia (+16,8%), la Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d’Aosta (+11%). Questi aumenti sono in parte dovuti alla ripresa dei flussi turistici nelle grandi città. Al contrario, regioni come Marche (+0,6%), Abruzzo (+2,2%) ed Emilia-Romagna (+2,7%) hanno mostrato una crescita più contenuta.
Le stime di cui sopra sono state pubblicate a giugno 2024 e riguardano l’anno 2023. Ma perché si sono aspettati sei mesi prima della loro diffusione? La spiegazione è semplice: la pubblicazione delle prime stime è il risultato delle attività congiunte del Gruppo di lavoro inter-istituzionale sul turismo “Alloggiati web”, costituito nel 2023 nell’ambito del protocollo d’intesa “Sviluppo e valorizzazione dell’informazione statistica sul turismo”, sottoscritto dall’Istat e dal ministero del Turismo.
Il Gruppo di lavoro ha come obiettivo quello di valutare la possibilità di valorizzare, a supporto della produzione di statistiche ufficiali sul turismo, i dati raccolti durante l’anno tramite diverse fonti, come il sistema informativo “Alloggiati web”, gestito dalla Polizia di Stato, e l’indagine “Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi” dell’Istat sui movimenti dei clienti negli esercizi ricettivi.
“Alloggiati web” è un portale online utilizzato dai gestori delle strutture ricettive, come alberghi, bed & breakfast, campeggi e altre tipologie di alloggio turistico, per comunicare alle questure le generalità degli ospiti territorialmente competenti entro 24 ore dall’arrivo. I gestori compilano le “schedine alloggiati” con i dati identificativi degli ospiti, come nome, cognome, data di nascita, numero di documento di identità, e li trasmettono tramite il portale. Questo sistema è stato creato principalmente per motivi di sicurezza pubblica, permettendo alla Polizia di Stato di monitorare in tempo reale le persone che soggiornano nelle strutture ricettive del Paese. I dati raccolti attraverso “Alloggiati web” vengono poi aggregati e resi anonimi per essere utilizzati dal ministero del Turismo per la produzione di statistiche ufficiali. Questo aiuta a tracciare le tendenze turistiche e a pianificare politiche di sviluppo del settore.
L’indagine “Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi” è una rilevazione statistica condotta dall’Istat mensilmente su scala nazionale. È una delle principali fonti di informazioni sul turismo interno in Italia, mirata a quantificare gli arrivi e le presenze dei clienti, sia residenti che non residenti, per ogni mese e comune, secondo la categoria di esercizio e tipo di struttura. L’indagine copre tutte le categorie di esercizi ricettivi, distinti in due principali: gli alberghieri (alberghi classificati da 1 a 5 stelle e residenze turistico-alberghiere) e gli extra-alberghieri (campeggi, villaggi turistici, agriturismi, ostelli per la gioventù, case per ferie, bed & breakfast e altre strutture per brevi soggiorni).
Nel processo di produzione dell’informazione statistica, i dati raccolti da queste due fonti devono essere verificati e “puliti” per garantirne l’accuratezza e affidabilità, tramite la verifica della coerenza, la rimozione di duplicati e la correzione di errori. Questo processo è cruciale per evitare distorsioni nelle statistiche finali. Dopo la verifica, i dati vengono combinati e analizzati insieme. Ad esempio, i dati di “Alloggiati web” sono confrontati e integrati con quelli delle indagini Istat per produrre stime regionali anticipate. Questo processo di integrazione richiede tempo per essere eseguito correttamente.
Dopo l’analisi e l’integrazione, vengono prodotte le stime preliminari delle statistiche sul turismo, che devono essere ulteriormente revisionate per assicurare che riflettano accuratamente le tendenze turistiche dell’anno precedente. Infine, una volta completato il processo di verifica e revisione, i dati finali vengono preparati per la pubblicazione. Pubblicare i dati del 2023 a giugno 2024 permette quindi di includere tutte le revisioni necessarie e garantire che i dati siano il più completi e accurati possibile.
È importante sottolineare, però, che gli arrivi e le presenze turistiche di coloro che possiedono seconde case o che vanno a trovare a parenti ed amici non sono incluse in queste statistiche ufficiali, e ciò porta ad una sottostima del reale flusso turistico e dell’impatto economico e infrastrutturale sul territorio.
Per integrare queste informazioni con quelle rilevate dai sistemi ufficiali, si potrebbero adottare vari approcci. Ad esempio, analizzare dati amministrativi su base territoriale, come il consumo di energia elettrica e acqua, può indicare la presenza di persone nelle seconde case. Inoltre, i dati di geolocalizzazione provenienti dai dispositivi mobili possono tracciare i movimenti dei turisti, identificando così eventuali presenze nelle seconde case. Le transazioni economiche locali, come pagamenti con carte di credito e debito, possono rivelare la presenza di turisti attraverso un aumento delle spese in ristoranti, negozi e attrazioni turistiche.
Quindi, l’analisi di dati territoriali può risultare efficace come strumento integrativo di arrivi e presenze. L’Istat potrebbe collaborare con i comuni e gli enti locali per raccogliere dati sulle seconde case, inclusi permessi di soggiorno temporaneo e altre registrazioni locali che offrono informazioni sulle presenze turistiche.
L’uso combinato di questi metodi permetterebbe di ottenere un quadro più preciso delle dinamiche turistiche, agevolando la programmazione dei servizi e delle infrastrutture necessarie per sostenere il settore turistico. Questo approccio integrato migliorerebbe non solo la qualità delle statistiche sul turismo, ma supporterebbe anche le comunità locali nella gestione e nello sviluppo sostenibile delle risorse turistiche.
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