Marcello Balzaretti è un veterinario che negli anni si è specializzato nella cura dei pesci di acqua dolce, specialmente quelli ornamentali “domestici” che vengono tenuti in casa negli acquari. Intervistato dal quotidiano Libero, il dottore ha dato alcuni consigli su come trattare al meglio questi animali, perchè come afferma “c’è ancora molta ignoranza in merito”, e soprattutto molte persone non si rendono conto che “anche i pesci rossi hanno un’anima“. Tra i problemi individuati nel corso degli interventi, Balzaretti dice che “il principale è la mancanza di nozioni sul come mantenere al meglio i pesci da parte di chi li possiede“.
Invece, con alcuni accorgimenti e soprattutto conoscendo quali sono le esigenze e le necessità, si può garantire loro un’esistenza lunga e piena di benessere. Ad esempio “preparare al meglio la vasca prima dell’introduzione, assicurarsi che i filtri funzionino alla perfezione, ma anche dare le giuste quantità di cibo e cambiare l’acqua con regolarità“. Regole elementari e preventive, che però pochi mettono in pratica perchè non conoscono le condizioni ambientali utili per una buona salute dei pesci.
Il veterinario Marcello Balzaretti “I pesci rossi riconoscono proprietari e compagni”
Marcello Balzaretti, specialista degli acquari e della salute dei pesci ornamentali, racconta alcune curiosità nell’intervista a Libero, riguardanti questi animali. Intanto la durata media della vita che si aggira tra i pochi mesi e i 10 anni, a seconda della specie e delle condizioni dell’habitat. Molte persone poi sottovalutano il fatto che anche loro siano in grado di avere comportamenti simili ad altri compagni domestici come possono essere cani e gatti. Infatti, dice il medico “Anch’io, nonostante l’esperienza, rimango stupito di fronte ad alcuni comportamenti e ritengo che i pesci spesso riconoscono i proprietari e i loro amici“.
E oltre a questo sarebbero anche in grado di provare sentimenti di solidarietà nei confronti dei loro simili, come afferma il veterinario “ho operato una carpa e una volta terminato l’intervento, quando è stata posizionata nel suo habitat, l’altro esemplare accanto a lei lo ha coccolato, affiancato e insieme hanno ripreso, piano piano, a nuotare“.