Nel 2022 il valore complessivo dell’ecommerce nel travel è arrivato a 27,6 miliardi (+3,7% sul 2019) secondo i dati del nono Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo (“Travel Innovation Day – Il Travel riprende quota: il digitale ai comandi”) che il Politecnico di Milano ha presentato ieri nell’aula magna Carassa e Dadda. L’hospitality (mercato domestico e incoming) vale 16,4 miliardi (erano 14,6 nel 2019), i trasporti (interni, in arrivo e in uscita) 11,2 miliardi (12 nel 2019).
Sia Umberto Bertelè (chairman Osservatori digital innovation del Polimi) che Filippo Renga ed Eleonora Lorenzini (co-direttori dell’Osservatorio innovazione digitale del turismo) hanno sottolineato il carattere sempre più fluido del settore: una ricettività variegata tra alberghiera ed extra-alberghiera, una mobilità composita, un mercato che integra i canali classici all’online.
Altro trend evidenziato dall’Osservatorio riguarda la sostenibilità: otto imprese ricettive italiane su dieci hanno già adottato prodotti a basso impatto ambientale, il 78% per la riduzione degli sprechi e il 61% per la sensibilizzazione di clienti e dipendenti. Il report sottolinea anche la digitalizzazione del viaggio: le adv investono nei rapporti immateriali con la clientela, così come le strutture ricettive, per le quali l’ecommerce incide per il 51% sulle transazioni (44% nel 2019), o i trasporti (68% dal 55% del 2019).
“Viviamo tempi di un’inflazione aggravata dalla guerra – ha detto Bertelè -, in un’economia surriscaldata, dove si cura l’inflazione uccidendo l’economia, alzando il prezzo del denaro. Christine Lagarde anticipa che il 2023 sarà un anno duro, con lo spettro della recessione, anche se da Davos arrivano segnali più incoraggianti e la Borsa dimostra più fiducia. Nel frattempo, il turismo è ridecollato, perfino in Cina, ma siamo ancora distanti dai livelli del 2019. Ma proprio i viaggiatori cinesi sono la speranza per il turismo mondiale, una speranza minacciata dalla frenata della natalità anche in quel gigantesco e superpopolato Paese. Complessivamente, si sta registrando un nuovo disordine mondiale, una disunione che vede la caduta di democrazie e la nascita di potentati locali. Tra tutte queste complessità, anche il turismo non potrà essere semplice, ma aumentato ad esempio con le esperienze, veri generatori di ricordi forti”.
Ecco dunque i trend individuati dall’Osservatorio.
Servitizzazione. Ovvero il fenomeno per cui l’offerta di prodotti viene sostituita dall’offerta di servizi. “Nel travel – ha detto Lorenzini – il fenomeno è più evidente nell’ambito della mobilità, dove il noleggio va a sostituire il possesso. Per i prossimi mesi ci si aspetta la crescita delle esperienze, su cui punta il Tourism Digital Hub, che potrebbe contribuire allo sviluppo dei servizi ancora da digitalizzare”. L’offerta si sta adeguando alla crescente richiesta di esperienze neverending: il 12% delle strutture ricettive offre la possibilità di acquistare prodotti della destinazione (enogastronomici, di artigianato, ecc.) tramite ecommerce.
Digitalizzazione. I canali online sono preferiti dal 56% dei viaggiatori, anche in fase di prenotazione dell’alloggio (59%) o del mezzo di trasporto (63%). Solo il 22% dei viaggiatori si rivolge all’adv o consulenti per informazioni o prenotazioni. E cresce anche il numero di viaggiatori che acquista online prodotti legati alla destinazione (33% contro il 12% del 2019 e il 9% del 2018).
Turismo organizzato. Ha ripreso a correre: il mercato del to nel 2022 vale il 70% rispetto al 2019; il comparto delle adv si attesta al -19%. Rispetto al 2021 la ripartenza è evidente: +106% per il to e +189% per le adv.
Sostenibilità. È un tema frequentato per quasi tutti gli attori dell’offerta (nel settore ricettivo l’82% delle strutture ha attivato azioni per l’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale, il 78% per la riduzione degli sprechi), meno nei viaggiatori: solo il 19% dei turisti ha cercato informazioni sulla sostenibilità ambientale dei servizi prima di prenotare, il 20% ha selezionato i fornitori dei servizi usando come criterio la sostenibilità.
Flessibilità. Cresce l’offerta di soluzioni flessibili, aspetto sempre più importante per il viaggiatore per prenotazioni e pagamenti. La tariffa flessibile è stata utilizzata dal 34% dei viaggiatori per la prenotazione dell’alloggio e dal 23% per il trasporto, il 14% ha utilizzato il pagamento rateale per l’acquisto di servizi legati al viaggio.
Holiday working. Il lavoro da remoto è un trend rilevante: il 17% degli italiani ha dichiarato di aver lavorato da remoto da una località di vacanza nei sei mesi centrali del 2022. Quasi la metà delle strutture ricettive (49%) dichiara di aver ospitato clienti che hanno fatto smart working presso la struttura.
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