Sapete cos’è l’IA generativa? E cosa si intende per prompt? O data driven? Beh, si dirà, c’è sempre Wikipedia, no? Vero, ma per gli agenti di viaggio, i TO e le agenzie, si tratta di termini che stanno diventando sempre più di uso comune, o comunque che lo dovranno diventare. Lo dice anche l’ultimo report di The Data Appeal – la società nata per fornire indici sintetici di location e business intelligence – che, in momenti di estrema volubilità dei trend e di continue incertezze dovute a fattori esterni (inflazione, geopolitica), indica proprio nell’utilizzo delle nuove, nuovissime tecnologie l’unica strada da seguire per orientare e modulare il business.



Le chiamano “tecnologie di viaggio”: si tratta – come chiarisce Revfine, la piattaforma per il settore alberghiero e dei viaggi – “degli ultimi progressi delle soluzioni digitali e tecnologiche nel settore viaggi: importanti per migliorare l’esperienza del cliente, semplificare le operazioni e offrire nuove opportunità di personalizzazione ed efficienza nella pianificazione e gestione dei viaggi”. Si va dall’applicazione di IT, e-commerce e soluzioni tecnologiche simili nei settori del turismo, dei viaggi e dell’ospitalità, alla tecnologia alberghiera e turistica che può essere destinata ad assistere le aziende e i loro dipendenti, migliorare l’esperienza di viaggio per i clienti o entrambi.



Nove i punti chiave individuati: la tecnologia sostenibile (carburante sostenibile nelle crociere e nelle compagnie aeree e l’energia rinnovabile nell’ospitalità), l’intelligenza artificiale e big data (nel servizio clienti, come i chatbot, e il ruolo dei big data nella personalizzazione delle esperienze di viaggio e nell’analisi aziendale), la realtà aumentata e virtuale (per migliorare le esperienze di viaggio nel mondo reale e sulla realtà virtuale per i tour virtuali), la tecnologia mobile (crescente dipendenza dagli smartphone per prenotazioni, check-in e guide di viaggio digitali), l’internet delle cose (per impostazioni personalizzate delle camere negli hotel e monitoraggio dei bagagli in tempo reale), la biometrica (implementazione della tecnologia biometrica per un’identificazione più rapida e sicura negli aeroporti e negli hotel), la connettività 5G (più velocità di Internet mobile, migliorando i servizi di viaggio e la comunicazione online), la tecnologia vocale (nei processi di ricerca e prenotazione per una pianificazione dei viaggi comoda e a mani libere), la tecnologia Blockchain (che offre transazioni sicure).



Finita dunque l’era di mappamondi e cartine, di dépliant, cataloghi, di mille telefonate per una sola prenotazione: oggi (secondo Data Appeal) bisogna basare il proprio business sulla data analysis, sui dati, sulla comparazione delle performances tra competitors, sui trend, sulle reputation via social, sui flussi e via dicendo. Perché se si capiscono gusti e preferenze, si può modulare l’offerta e la programmazione, costruire le esperienze di viaggio, organizzare i bouquet delle strutture, dei vettori, dei prezzi. Riferimento imprescindibile resta in ogni caso l’agente, che diventa voyage designer, il professionista che cuce viaggi tailor made ma anche tagliati per gruppi di medesimo target.

Si arriva infine al nuovo web marketing turistico, con strategie digitali specifiche per promuovere, e quindi commercializzare, prodotti e servizi. Si tratta di metodologie (in formazione continua) che utilizzano canali online e piattaforme digitali per coinvolgere il pubblico, evidenziando destinazioni, strutture di hospitality, esperienze e altro. Dunque, si stanno capovolgendo le interazioni tra agente di viaggio e viaggiatore: oggi è il primo a sapere in anticipo (grazie allo studio dei dati) le esigenze del secondo, così da potersi presentare in maniera proattiva già con selezioni mirate delle proposte. Si eliminano così i tempi sprecati sia dei clienti che delle agenzie, con comune soddisfazione, ma si possono anche tracciare le nuove tendenze, dimostrando aggiornamento e sincronia con i sentiment in crescita, offrendo magari destinazioni emergenti.

P.S.: Non volendo lasciare domande in sospeso, a proposito delle prime righe di questo articolo, chiariamo che l’intelligenza artificiale generativa è quella in grado di generare contenuti (ad esempio testi, immagini, video, musica o altro) sulla base di input precisi, i prompt. Per data driven, invece, si intende l’orientamento del business basato sui dati di mercato. Altri dubbi? C’è sempre Wikipedia…

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