I viaggi d’affari continuano la risalita iniziata già da due anni, sia nel mercato domestico, sia nell‘incoming internazionale (nel 2021 la spesa internazionale per viaggi d’affari in Italia è stata di circa 4,3 miliardi di euro, +50,8% sul 2020, un balzo più consistente di quello per le vacanze leisure, +16,8%). Anche il recente trentesimo sondaggio Gbta (Global Business Travel Association) sull’andamento del business travel nel primo trimestre 2023 conferma un continuo recupero, anche grazie alla ritrovata propensione delle aziende, alla disponibilità dei dipendenti di rimettersi in viaggio e alla sostanziale scomparsa delle limitazioni sanitarie.
Gbta ha registrato le risposte di oltre 600 fra buyer, fornitori di servizi, travel manager e professionisti del settore BT. In sintesi, è emerso che nel 2023 si viaggerà di più, in aereo, in treno o in auto. I travel manager prevedono più spostamenti: per il 78% le aziende viaggeranno molto di più (22%) o di più (55%) nel 2023 rispetto al 2022.
La maggioranza degli intervistati (90%) ritiene che i propri impiegati vogliano viaggiare per lavoro, mentre l’88% riporta sentimenti più ottimistici rispetto al mese scorso sulla ripresa del settore. L’86% dei fornitori di servizi prevede che quest’anno la spesa di clienti corporate sia più alta rispetto al 2022. I buyer stimano che le proprie prenotazioni per viaggi nazionali siano ritornate al 67%, quelle internazionali al 54%; il 47% che il numero di dipendenti aziendali sia inferiore rispetto al pre-Covid; ma il 65% prevede che aumenterà nel 2023 rispetto al 2022.
AirPlus International (gestore globale di pagamenti di viaggi d’affari che copre la gestione dei viaggi aziendali, filiale del Gruppo Lufthansa) ha indicato anche le principali tendenze di viaggio. Secondo l’analisi, le trasferte di lavoro dei viaggiatori d’affari italiani tendono a essere più lunghe: nel 2022 la durata media di un viaggio business è stata di 6,9 giorni mentre nel 2019 era di 6,3 giorni. I viaggi in Italia hanno richiesto in media tre giorni (2019: 2,7 giorni), in Europa 5,4 (2019: 4,8 giorni) e i viaggi intercontinentali in media sono stati di 15,4 giorni (2019: 12,8 giorni). I viaggi brevi di un giorno, che nel 2019 rappresentavano l’11,3% delle trasferte aeree totali, sono diminuiti fino al 6,8% nel 2022. La maggiore durata dei viaggi va ricercata nell’impegno delle aziende a rendere le trasferte più sostenibili: alcune, infatti, scelgono di combinare più appuntamenti di lavoro in un unico viaggio, invece di fare viaggi singoli più brevi.
Rispetto al pre-pandemia, i viaggi sono iniziati durante il fine settimana, un’indicazione della tendenza al bleisure. Le draconiane restrizioni di ingresso adottate in Cina hanno ridotto drasticamente anche il business travel in entrata e in uscita dal Paese (prima, la Cina era al secondo posto fra le destinazioni intercontinentali, subito dopo gli Stati Uniti, ma nel 2022 è stata soppiantata dall’India, mentre gli Usa hanno mantenuto la prima posizione). In Europa, le destinazioni preferite rimangono Germania, Francia e Spagna e Regno Unito. Al quinto posto una new entry: la Turchia.
Non mancano le criticità: nel 2022 le tariffe aeree sono aumentate (+6,2% rispetto al 2021 su destinazioni nazionali, +22% su quelle estere, +35,5% sui viaggi intercontinentali). Dallo scorso settembre si è registrato un leggero ribasso, ma in Italia si continua a preferire l’economy rispetto alla business, che vale solo il 5,3% sul totale biglietti venduti. Si procede verso la normalità anche sul fronte prenotazioni: nel 2022 l’advanced booking dei biglietti è stato di 17,9 giorni, simile a quello del 2019, dopo che le aziende avevano prenotato con un preavviso molto più breve nel 2021 (13,6 giorni). In tutti i Paesi presi in esame, le viaggiatrici hanno prenotato con un leggero anticipo rispetto agli uomini. In Italia, i tempi sono stati di 19 giorni prima della partenza per le donne e di 15,7 giorni per gli uomini. Ma in Italia i viaggi d’affari vedono predominare gli uomini sulle donne (82,2% contro il 79,8% del continente): nel 2022 le viaggiatrici d’affari italiane sono state il 17,2%, come nel 2019, mentre nel 2021 il dato era sceso al 12,7%.
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