Il Garante della Privacy ha stilato un decalogo comportamentale che regolerà l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario. Saranno previste particolari limitazioni soprattutto per quanto riguarda il processo decisionale che non dovrà in alcun caso essere automatizzato in base all’algoritmo ma autorizzato da un tutor umano. Questo il principale punto, in base al documento ufficiale pubblicato ieri e riportato sul quotidiano ItaliaOggi. Anche se questo decalogo non avrà valore precettivo per il momento, dovrà servire come linea guida generale per tutti gli usi dell’IA in sanità.
Specificando anche che in merito c’è la necessità di introdurre una normativa ad hoc, nell’interesse dei pazienti e dei loro dati. In particolare per quanto riguarda il rispetto delle leggi sulla trasparenza, sulla riservatezza, correttezza e integrità. Nell’ultimo punto infatti viene consigliato agli enti della sanità di preferire fornitori che si avvalgono dell’intelligenza artificiale ma che hanno già la disponibilità di documenti che attestino le modalità con le quali i prodotti useranno gli algoritmi.
Decalogo del Garante Privacy per l’uso dell’intelligenza artificiale nella sanità
Il Garante della Privacy si è espresso in materia di intelligenza artificiale pubblicando un decalogo con linee guida sul comportamento corretto nell’ambito della sanità in caso vengano utilizzati strumenti dotati di algoritmo. La supervisione umana sarà fondamentale per prendere decisioni, ma non solo bisognerà fare il possibile per rispettare quelle regole che già sono state inserite in determinate leggi. Infatti le norme vigenti in Italia, in attesa dell’approvazione di quelle unificate a livello europeo proprio per l’IA, prevedono già alcuni articoli che sono già espressamente conformi.
Specialmente quelle in materia di obblighi di trasparenza per gli appalti pubblici nel digitale. Inoltre le norme sulla correzione degli errori commessi dall’algoritmo e dai sistemi autorizzati e della non discriminazione e non esclusività delle decisioni prese dall’intelligenza artificiale. Sebbene quindi molte regole individuate dal Garante siano già contenute nei vari Dlgs sui contratti e appalti pubblici, viene chiaramente sottolineata la necessità di fare una proposta concreta, per tutelare i cittadini specialmente nell’ambito della sanità.