La Fiorentina esonera Beppe Iachini: queste le indiscrezioni che filtravano dall’ambiente viola, diventate ufficialità solo pochi minuti fa. L’avvio stentato in campionato (8 punti in 7 giornate, appena 10 gol realizzati a fronte di 12 subiti) è stato troppo: si mormorava già all’inizio della stagione che il tecnico ascolano potesse saltare, e ancor prima della trasferta di Parma la sua posizione era nettamente traballante. Il pareggio a reti bianche maturato al Tardini ha fatto scattare la molla: la Fiorentina (come anche il Parma, intendiamoci) ha giocato male senza produrre lo straccio di un’occasione da rete. Impensabile, avendo in squadra un campione come Franck Ribéry, navigati veterani come Giacomo Bonaventura e José Callejon (lo spagnolo non c’era sabato e l’ex Milan ha giocato un pugno di minuti, ma è un discorso ampio) e tanti giovani in crescita come Gaetano Castrovilli e Christian Kouamé, per non parlare poi di Patrick Cutrone che è tornato in Serie A con la voglia di spaccare il mondo, ma non è stato usato al meglio. Questo è uno dei limiti di Iachini, almeno come personalissima opinione di chi scrive: non essere riuscito a creare un progetto stabile ma anzi continuando a variare moduli e uomini, togliendo certezze.
FIORENTINA, IACHINI ESONERATO: SI ASPETTA PRANDELLI
Con Beppe Iachini esonerato dalla Fiorentina, è ufficiale anche il ritorno di Cesare Prandelli: all’ex CT della nazionale è legata l’ultima grande Viola, quella capace di prendersi per due volte consecutive il quarto posto in Serie A, mettere paura al Bayern Monaco e raggiungere una semifinale di Coppa Uefa. Anche l’allenatore di Orzinuovi cerca riscatto: da queste parti lo abbiamo visto per l’ultima volta al Genoa (23 punti in 24 partite), mentre erano state decisamente negative le esperienze all’estero con Galatasaray, Valencia e Al Nasr. Prandelli ha il vantaggio di conoscere l’ambiente ed essere legato alla Fiorentina, esattamente come i tifosi gigliati lo sono a lui; tramonta dunque l’ipotesi Maurizio Sarri che aveva tenuto banco nelle settimane precedenti. Quello che si chiederà al nuovo arrivato sarà di riportare innanzitutto tranquillità in seno all’ambiente, e prendere delle decisioni chiare. Iachini, con il suo turnover soprattutto nel reparto offensivo, non è riuscito a mettere in ritmo i suoi giocatori; la società ha certamente le sue colpe (la gestione del caso Chiesa ne è un esempio lampante, in particolar modo le dichiarazioni post-cessione da parte di Commisso e soprattutto Daniele Pradè) ma la squadra in campo non ha mai dimostrato di poter fare il salto di qualità. Riuscirà Prandelli nell’impresa d rivitalizzare la Fiorentina?