Ian Lipkin, uno dei migliori epidemiologi al mondo, ha ammesso di aver sentito parlare della pandemia Covid prima che fosse divulgata dagli organismi sanitari. Ne ha parlato in un documentario del regista Spike Lee, confermando di fatto che la Cina ha nascosto molte cose sul coronavirus. Il professore della Columbia University di New York, apprezzato dalla Cina per il lavoro svolto contro la prima epidemia di Sars, ha raccontato, come riportato dal Daily Mail, di aver appreso del focolaio a Wuhan il 15 dicembre 2019. Quindi, l’Oms non ha saputo nulla per 16 giorni dopo che era stato lanciato d’allarme. Un ritardo durante il quale il coronavirus ha continuato a diffondersi con le conseguenze che conosciamo.



Ma lo scienziato americano, che ha lavorato in Cina per quasi due decenni, ha ribadito di aver saputo dell’epidemia per la prima volta a metà dicembre 2019 anche in una registrazione del centro medico della Columbia University. Ha anche dichiarato di essere stato informato dal partner di ricerca Lu Jiahai, professore di sanità pubblica presso un’università di Guangzhou, riguardo il fatto che l’epidemia poteva essere contenuta se i sistemi di allarme avessero funzionato in maniera corretta.



“COVID POTEVA FARE MENO MORTI DELLA SARS SE…”

Quindi, non è stato un eroico medico di Wuhan il primo a segnalare il nuovo coronavirus il 27 dicembre dopo aver visto un caso nel suo ospedale il giorno prima. In realtà, stava già dilagando, infatti giornalisti avrebbero riferito di un laboratorio privato a Guangzhou che aveva «assemblato una sequenza del genoma virale quasi completa». Avendo poi ravvisato una somiglianza con la Sars, avevano passato le informazioni all’Accademia cinese delle scienze mediche. Il professor Ian Lipkin, che è stato anche consulente per il film Contagion con Gwyneth Paltrow e Matt Damon, è convinto che se il mondo avesse saputo in temo della potenziale pandemia, il Covid avrebbe causato meno morti della Sars.



Inizialmente aveva escluso l’ipotesi di una fuga da un laboratorio di Wuhan come origine del Covid, ma poi ha ammesso di aver cambiato idea dopo aver appreso degli esperimenti ad alto rischio sui coronavirus dei pipistrelli che sono stati condotti da laboratori a bassa biosicurezza. «Se hanno centinaia di campioni di pipistrelli in arrivo e alcuni di essi non sono caratterizzati, come possono sapere se questo virus era o non era in questo laboratorio? Non lo possono sapere», ha dichiarato a giugno. Infine, Ian Lipkin ha evidenziato che le epidemie di malattie infettive si verificano continuamente, ma nella maggior parte dei casi non si evolvono in pandemia. Non è evidentemente il caso del Covid.