Lutto nel mondo della musica: è morto all’età di 75 anni Ian McDonald, multistrumentista e fondatore dei King Crimson e dei Foreigner. Il decesso è avvenuto nella giornata di mercoledì scorso, 9 febbraio 2022, ma è stato comunicato solo nelle scorse ore dal suo addetto stampa al magazine Rolling Stones, sottolineando come il musicista sia morto serenamente, circondato dalla sua famiglia mentre si trovava nella sua abitazione di New York.



Ian McDonald è morto per via di un cancro, così come fatto sapere dal figlio attraverso la sua pagina Facebook, mentre la pagina ufficiale dei King Crimson ha aggiunto che “il suo contributo alla band originale è stato prezioso e profondo. Le nostre condoglianze alla famiglia di Ian”. McDonald è considerato dagli addetti ai lavori una delle figure più importanti per quanto riguarda il rock progressivo, grazie al suo lavoro con i King Crimson, che debuttarono nel 1969 con “In the Court of the Crimson King”, e che ispirò poi numero artisti a venire, dando vita ad una vera e propria corrente suonata ancora oggi.



IAN MCDONALD E’ MORTO: IL RICORDO DEL FIGLIO MAX VIA SOCIAL

“Era incredibilmente coraggioso – ha scritto il figlio di Ian McDonald, Max, sui social, in ricordo del padre defunto – e non ha mai perso la sua gentilezza o il suo senso dell’umorismo anche quando le cose erano difficili. Mio padre era un musicista brillante e intuitivo, un’anima gentile e un padre meraviglioso. Vivrà per sempre attraverso la sua bellissima musica e l’amore dei suoi fan”.

Recentemente Ian McDonald aveva rilasciato un’intervista in cui lo stesso polistrumentista rifletteva sulla sua carriera e in cui aveva raccontato: “Ho difficoltà a elaborare il tempo in termini di anni, settimane e mesi. Voglio dire, sono passati 40 anni per i Foreigner, quasi 50 anni per i King Crimson, ma a me sono sembrati millisecondi”. Nato nel 1946 in Inghilterra, a Osterley, ha servito per cinque anni nell’esercito come musicista nella banda, e proprio un pezzo composto durante quel periodo “Three Score and Four” fu in seguito riutilizzato in “21st Century Schizoid Man”, quello che viene considerato il singolo iconico dei King Crimson.