Continua a far discutere lo sciopero di venerdì prossimo, che non ha messo d’accordo tutte le sigle sindacali. Dal mondo della politica e dal Garante arriva la richiesta di ridurre la durata delle proteste, ma CIGL e UIL non cambiano idea. Per Bombardieri della UIL il parere “è politico. Che la Commissione di Garanzia possa dare un giudizio è incredibile”. La CISL, che aveva già deciso di non aderire allo sciopero, ha preso le distanze. “È un problema di procedure” spiega Sbarra. “La CISL è sempre stata abituata a rispettare le norme” sottolinea. Il PD si schiera a fianco dello sciopero: “Giorgia Meloni taglia i servizi e le pensioni anche a medici e infermieri e intanto umilia i lavoratori” afferma Elly Schlein.



Pietro Ichino, giuslavorista, al Tg5 analizza la questione: “Otto ore di sciopero dei trasporti e dei servizi pubblici essenziali sono eccessive come prima fermata ma c’è anche un problema di frequenza. In poche parole un venerdì sì e uno no i trasporti si bloccano e questo crea un problema. C’è un rischio di banalizzazione dello sciopero. Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della CIGL alla Costituente diceva che lo sciopero deve avere una sua solennità ed eccezionalità. Lo sciopero di routine, come accade oggi nel settore degli scioperi, banalizza lo strumento e lo rende molto meno efficace“.



Ichino: “Sciopero? Dovrebbe essere introdotta una regola”

Secondo il giuslavorista Pietro Ichino, “il diritto di sciopero deve poter essere esercitato da qualsiasi organizzazione sindacale”. Ci sarebbero però delle misure che potrebbero migliorare la situazione in Italia, per evitare di paralizzare un intero sistema: “Quello che potrebbe essere introdotto è la regola che c’è in numerosi altri Paesi che debba essere approvato da una percentuale minima di lavoratori interessati. Poi c’è una norma in vigore, quella per cui gli utenti devono sapere quale parte del servizio funzionerà e quale no. Questo implica che non solo sindacato e datore di lavoro, ma anche i singoli lavoratori informino della loro adesione o no allo sciopero. Questa parte della norma non viene applicata”.

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