È passato esattamente un anno da quando Andrea Vianello è stato colpito da un ictus e al risveglio ha scoperto di non poter più parlare. Il giornalista e scrittore on riusciva più a pronunciare quelle parole che erano il suo “pane quotidiano”. Si tratta di una delle conseguenze dell’ictus, la seconda causa di morte al mondo. Eppure è una patologia ancora tabù sui media italiani. Partiamo prima da una precisazione: ci sono due tipi di ictus. Quello ischemico è dovuto alla chiusura di un’arteria cerebrale, invece quello emorragico è causato dalla rottura di un’arteria cerebrale. Nel caso di Andrea Vianello si è trattato di un’ischemia cerebrale che ha colpito il lato sinistro del cervello, causata da una dissecazione della carotide. Attualmente l’ischemia cerebrale rappresenta l’85 per cento di tutti i casi di ictus. Perché si perde la parola? Questo accade quando si riporta un danno al lato sinistro del cervello. Ma bisogna partire da un presupposto: ogni lato del cervello controlla quello opposto del corpo.
ICTUS E AFASIA, PERCHÉ SI PERDE LA PAROLA?
Il cervello è diviso in aeree, ognuna delle quali si occupa del funzionamento di diverse parti del corpo. Se dunque è danneggiato il lato destro del cervello, a riportarne le conseguenze è la parte sinistra del corpo. E quindi si ha paralisi del lato sinistro o perdita di sensibilità, dell’abilità di giudicare la distanza e le dimensioni, la tendenza ad essere impulsivi e a non valutare correttamente le proprie capacità, perdita della visione nel lato sinistro o di entrambi gli occhi. Nel caso di Andrea Vianello, che ha perso la parola, c’è stato un danno al lato sinistro. In questi casi si può riportare la paralisi del lato destro, perdita di sensibilità, difficoltà di deglutizione, tendenza ad essere lento nelle reazioni, perdita della visione nel lato destro di entrambi gli occhi e soprattutto difficoltà di linguaggio. L’afasia è proprio un disturbo del linguaggio in cui è alterata la capacità di comunicare. Colpisce circa il 25-40 per cento dei pazienti che sopravvivono all’ictus. Il dramma di chi soffre di afasia, che ha colpito ad esempio anche Lamberto Sposini, è che si può comprendere il linguaggio, ma al tempo stesso avere difficoltà quando bisogna esprimersi verbalmente. In altri casi, invece, la difficoltà si manifesta quando si tratta di comprendere quello che viene detto.