Ida Platano, tirano in ballo il figlio e sbotta sui social: il duro sfogo
Ida Platano ha detto basta alla cattiveria gratuita che dilaga sui social, e ha preso voce per attaccare duramente gli haters che quotidianamente la tartassano di critiche. La storica dama di Uomini e donne, in particolare, si è sfogata contro un commento che, sui social, la criticava come madre tirando in ballo il nome di suo figlio Samuele. Per questo motivo ha preferito lo sfogo al silenzio, versando in alcune Instagram stories tutto il risentimento e la rabbia per essere stata giudicata nel suo privato.
“Non ne posso più. Vi ho sempre detto di dirmi la qualsiasi, ma fate veramente schifo quando parlate di mio figlio“: così inizia lo sfogo di Ida Platano. E ribadisce che accetta qualunque critica, ma non quando si tratta del figlio: “Ma cosa volete da me? Cosa vi interessa della mia vita? Non parlo per tutti, ma parlo della gente di me*a, vergognosi, fate orrore, siete uno schifo. Non si possono leggere queste cose, non mi toccate mio figlio. Io sono sempre stata buona, ma adesso mi sono svegliata, mica la fate franca così“.
Ida Platano contro gli haters: “Tutto mi potete dire, ma a mio figlio no“
Ida Platano ribadisce il suo desiderio di vivere la sua vita e la sua libertà, ora condivisa con il fidanzato Alessandro Vicinanza, con cui è uscita da Uomini e donne. Per questo il duro commento ricevuto sui social l’ha portata a perdere la pazienza, scagliandosi contro chi giudica a prescindere, soprattutto se di mezzo c’è suo figlio: “Non vi deve fregare con chi sto o con chi non sto: io faccio la mia vita, vi faccio vedere delle cose mie, ma non vi permettete di parlare di mio figlio. Dite quello che volete di me, ma di mio figlio no“.
La piaga dei leoni da tastiera è quantomai attuale ed è sempre più dilagante sui social. Ida Platano lo sa benissimo, per questo ha condiviso questo lungo sfogo sulle Instagram stories per contrastare il fenomeno dell’odio social e per spiegare, ancora una volta, che suo figlio non si tocca: “Ma come si fa a scrivere certe cose? Ma voi non state per niente bene, siete delle persone frustrate, malate, ve ne potrei dire di ogni, quando toccate mio figlio. Tutto mi potete dire, ma a mio figlio no“.