L’APPELLO DEGLI SCIENZIATI IN FRANCIA CONTRO L’IDEOLOGIA WOKE
Nel suo recente intervento al “Salone del Libro” di Torino il filosofo francese Alain De Benoist aveva messo in guardia la cultura europea sui rischi sempre più ampli che l’ideologia woke (“risveglio”, la cultura del “politicamente corretto” da alcuni anche definita “dittatura dei diritti”) sta comportando per l’intero Occidente. Dalla cultura alla scienza, è di questi giorni l’appello firmato da diversi scienziati, medici e professori che inquadrano l’ideologia woke come alquanto pericolosa anche per la scienza stessa.
Con un articolo su “Le Figaro” dello scorso 3 maggio – tradotto da “Il Foglio” – è il celebre professore di biologia cellulare e molecolare dell’Università di Bordeaux, Andreas Bikfalvi, ad avanzare tutti i propri timori: «29 scienziati di diverse nazionalità, me compreso, si sono opposti agli attacchi al merito nella scienza». In un articolo pubblicato sulla rivista peer-reviewed Journal of Controversial Ideas, diversi scienziati allarmati dal propagarsi di “cancel culture” e “woke” hanno provato a far luce «sull’attacco ideologico alla scienza che si svolge dietro le quinte di università, editori scientifici e istituti e agenzie di finanziamento come il National Institute of Health (NIH ) e la US National Science Foundation (NSF)».
BIKFALVI: “L’IDEOLOGIA WOKE MINACCIA ANCHE LA SCIENZA”
«Una nuova forma di ideologia della vittima che tende a decostruire le conquiste sociali, scientifiche, artistiche e intellettuali dell’Occidente accusato di essere l’espressione di una supremazia bianca o eteronormativa», denuncia il medico francese Andrea Bifkalvi. L’ideologia woke è “entrata” ormai definitivamente in Francia e con essa minaccia l’intero occidente, secondo gli scienziati intervenuti in queste settimane: «I diversi rami sono in tensione tra loro, da un lato sono relativisti e trasgressivi (come la teoria del genere e la teoria queer) oppure essenzialisti (la razza), ma hanno in comune il concetto di intersezionalità», scrive ancora il professore e biologo.
Stando alla visione sempre più contemporanea e dettata dall’ideologia “del risveglio”, la scienza sarebbe unilateralmente colpevole perché «avrebbe perpetuato il razzismo e il sessismo e sarebbe stata lo strumento di un progetto coloniale». Questo, spiega Bifkalvi su “Le Figaro”, avrebbe già importanti conseguenze: «la sostituzione del fondamento epistemico con la ‘conoscenza’ alternativa della ‘teoria della giustizia sociale’; la ricerca ossessiva del presunto razzismo e sessismo ovunque nella scienza e nella medicina; la conformità sociale e la cancellazione di diversi punti di vista nella scienza e nella medicina; l’eliminazione dei dissidenti». Di questa ideologia e di queste minacce alla cultura e scienza francese, concludono gli intellettuali e professori intervenuti sul “Journal of Controversial Ideas”, «Ci sono ormai molti esempi di penetrazione nelle università anche in Francia».