I ricercatori dell’Università di Stanford hanno sperimentato sui topi un Idrogel che ha una efficacia contro i tumori: esso potenzia le cellule immunitarie modificate ed iniettate nei pazienti in modo che riescano a prepararsi a combattere le cellule cancerose in maniera più efficiente. I test, coordinati dalla dottoressa Abigail Grosskopf, hanno dato esiti ottimistici: i roditori risultavano guariti dopo soltanto dodici giorni dall’inizio della cura.
Il trattamento in questione, come riportato da SkyTG24, implementa quello all’avanguardia che è rappresentato dalla raccolta e dalla riprogrammazione di specifiche cellule immunitarie del paziente, i cosiddetti “linfociti T”, che poi vengono reinserite nell’organismo. La necessità di utilizzare l’Idrogel deriva dal fatto che in molti casi questa operazione non si rivela efficace, soprattutto con i tumori solidi. È per questo motivo che da tempo si studiano dei metodi che riescano a raggirare questi limiti. La tecnica in questione potrebbe essere la soluzione.
Idrogel contro tumori: potenzia cellule immunitarie, ma come funziona?
L’Idrogel che è stato sperimentato dai ricercatori dell’Università di Stanford nella lotta contro i tumori è un gel caratterizzato da quantità di acqua, di una sostanza proveniente dalla cellulosa e di nanoparticelle biodegradabili. Esso, come riportato da SkyTG24, raccoglie proteine specializzate, definite “citochine”, le quali “allenano” i linfociti T nel contrasto alle cellule cancerose, evitando anche che queste ultime escano dall’ambiente in cui si trovano. All’interno dell’organismo, inoltre, fa sì che le cellule immunitarie si riproducano in modo tale da continuare ad aggredire il nemico.
I risultati dati dai test sui topi sono soddisfacenti: i roditori sono guariti dopo 12 giorni senza che si verificassero reazioni avverse. Ciò è avvenuto quando l’iniezione è stata effettuata nel luogo del tumore, viceversa gli esiti sono stati ugualmente positivi ma i tempi più dilatati. “La possibilità di somministrare il trattamento anche lontano dal punto in cui si trova il cancro apre davvero le porte alla possibilità di curare qualsiasi tumore”, ha sottolineato uno dei ricercatori.