Dall’inizio di marzo la Regione Piemonte ha introdotto l’idrossiclorochina tra le cure a domicilio dei pazienti Covid. Una decisione tuttavia bocciata dal virologo Roberto Burioni, che su Twitter – come ripreso da TorinoToday – ha espresso il suo parere molto chiaro in merito: “Piemontesi, sappiate che studi sterminati hanno stabilito non solo che per il covid-19 l’idrossiclorochina è inutile, ma che è anche pericolosa. Se qualche ‘medico’ ve la prescrive, buttatela nel cesso e cambiate medico velocemente”. Secondo l’Aifa, il farmaco in questione usato antireumatico non è consigliato in pazienti affetti da Covid in quanto “le evidenze accumulate hanno dimostrato la completa manca di efficacia a fronte di un aumento di eventi avversi, seppure non gravi”.
Nonostante questo il Piemonte aveva deciso di somministrare idrossiclorochina a pazienti Covid-19 in fase precoce di malattia accendendo così ancora di più il dibattito anche se per le principali autorità sanitarie e per la letteratura scientifica il responso è unanime: l’idrossiclorochina non ha dato prove di efficacia né come trattamento in fase sintomatica di Covid-19 né come farmaco preventivo, e per questo se ne sconsiglia la somministrazione.
IDROSSICLOROCHINA CONTRO IL COVID? NON RACCOMANDATA DA OMS, EMA, AIFA
All’inizio della pandemia l’uso dell’idrossiclorochina era stato sostenuto anche da alcuni governi ma dopo aver appurato l’assenza di benefici degni di nota sia l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sia Ema e Aifa ne hanno sconsigliato l’impiego. Lo scorso febbraio è stata pubblicata una indagine che ha incluso 14 studi clinici sull’idrossiclorochina svolti in diversi paesi ma i risultati sono stati deludenti, come rammenta Wired. Il farmaco infatti non servirebbe neppure per la prevenzione dell’infezione da Covid. Alla luce dei risultati ottenuti dai grossi trial internazionali e delle conclusioni delle meta analisi, Oms, Ema ed Aifa non raccomandano l’uso di idrossiclorochina per Covid neanche come trattamento delle forme asintomatiche o lievi nella presa in cura domiciliare. Perchè allora lo scorso dicembre il Consiglio di Stato si è espresso a favore dell’uso del farmaco? In realtà Aifa non raccomanda l’utilizzo dell’idrossiclorochina, ma non vieta la sua prescrizione off-label, che in quanto tale non è rimborsabile dal servizio sanitario nazionale e può avvenire “sotto la responsabilità del medico prescrittore e previo consenso informato del singolo paziente”.