Il via libera del Consiglio di Stato all’utilizzo dell’idrossiclorochina per curare le persone colpite dal coronavirus ha acceso il dibattito nel mondo scientifico. Poche ore fa è arrivata la presa di posizione del presidente dei medici internisti della Fadoi, Dario Manfellotto: «Lascia davvero stupefatti la decisione del Consiglio di Stato che dà il via libera all’uso dell’Idrossiclorochina come terapia anti Covid 19», riporta Huffington Post. Manfellotto ha poi sottolineato che devono essere le istituzioni sanitarie a indicare se un farmaco possa essere raccomandato o meno: «Non voglio fare una valutazione clinica e di efficacia del farmaco, ma appare incredibile ed è molto grave che i giudici si sostituiscano alla scienza e decidano anche sulle terapie per il Covid, indicando ragioni strettamente giuridiche. Sono altri i criteri ai quali si deve fare riferimento». (Aggiornamento di MB)

CONSIGLIO DI STATO, VIA LIBERA A USO IDROSSICLOROCHINA

L’idrossiclorochina è ufficialmente un farmaco per curare i malati di covid-19. Il Consiglio di stato ha infatti detto sì all’utilizzo del suddetto medicinale come terapia per gli affetti da coronavirus, purchè lo stesso sia prescritto da un medico. Il Consiglio ha inoltre confermato la decisione dell’Agenzia del farmaco di escludere lo stesso dalla rimborsabilità Ssn, così come specificato dall’agenzia Adnkronos. La III Sezione del consiglio di stato ha accolto attraverso l’ordinanza 7097/2020 il ricordo di alcuni medici di base, sospendendo altresì la nota dell’Aifa datata 22 luglio 2020, che vietava la prescrizione dell’idrossiclorochina “off label”, ovvero, per quegli usi che non erano previsti dal bugiardino. “La perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina – si legge nell’ordinanza del Consiglio di Stato – ammessa dalla stessa Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti”.

IDROSSICLORICHINA OK PER CURA COVID MA PREVIO CONSENSO PAZIENTE

Quindi si legge ancora: “La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza”, previo il consenso del singolo paziente con conseguente monitoraggio continuo da parte del medico. L’ordinanza sull’idrossiclorochina, precisa infine che non è al momento oggetto di sospensione ne di contenzioso, la decisione dell’Aifa di escludere la prescrizione off label dell’idrossiclorochina dal regime di rimborsabilità. La cosa certa è che il farmaco entra ufficialmente nella terapia anti-covid, e lo sarà fino a che non giungerà ufficialmente il vaccino, o per lo meno, fino a che lo stesso non farà effetto. Al momento sono diversi i farmaci utilizzati per curare un paziente affetto da coronavirus a casa, e da oggi l’elenco si allunga.