Dopo uno studio cinese, anche dalla Francia arriva la conferma che l’idrossiclorochina riduce il rischio di mortalità nei pazienti affetti da Covid-19. I risultati dello studio, pubblicato su Travel Medicine and Infectious Disease, spingono ulteriormente il professor Didier Raoult a suggerire la prescrizione della clorochina a tutte le persone infette. Si tratta dello stesso luminare francese che è stato interpellato da Le Iene. I ricercatori, guidati dal direttore dell’istituto universitario delle malattie infettive di Marsiglia, hanno esaminato 1.061 pazienti positivi al Covid-19 che sono stati trattati con idrossiclorochina (HCQ) e azitromicina (AZ) per almeno tre giorni. In 973 pazienti sono stati ottenuti buoni risultati clinici in 10 giorni (91,7%). Scarsi risultati sono stati invece riscontrati per 46 pazienti, mentre 10 (di cui 2 dopo studio) sono morti a causa dell’insufficienza respiratoria, non da tossicità cardiaca, mentre 5 sono ancora ricoverati in ospedale. «La somministrazione della combinazione HCQ+AZ prima che si verifichino complicazioni COVID-19 è sicura e associata ad un tasso di mortalità molto basso nei pazienti», la conclusione a cui sono giunti gli scienziati.
IDROSSICLOROCHINA “EFFICACE CONTRO CORONAVIRUS”
Quattro studi hanno dimostrato che l’idrossiclorochina solfato (HCQ) inibisce SARS-CoV-2 in vitro, un altro ha dimostrato che ciò avviene anche in combinazione con l’azitromicina (AZ). Sull’efficacia però la comunità scientifica si è divisa. Ma la maggior parte dei pazienti esaminati in questo studio non hanno registrato un peggioramento delle loro condizioni dopo l’uso di idrossiclorochina e azitromicina. Solo 10 pazienti sono stati trasferiti in terapia intensiva ed è stata registrata una mortalità bassissima. «Secondo la nostra esperienza, il trattamento è stato ben tollerato con una bassa percentuale di eventi avversi (2,4%), che sono stati tutti lievi con tre interruzioni del trattamento». I ricercatori hanno inoltre registrato una diminuzione della contagiosità dei pazienti, quindi della loro carica virale. «Questo può avere importanti conseguenze in termini di contagiosità della malattia». In conclusione, i ricercatori di Marsiglia ritengono ragionevole «seguire le raccomandazioni fatte nei paesi asiatici per il controllo del COVID-19, in particolare in Corea e in Cina», cioè «testare il maggior numero possibile di pazienti e trattarli con i farmaci disponibili».