Per gli igienisti dentali non sarà facile la ripresa dell’attività dopo la quarantena per Coronavirus: è stato approntato un “decalogo” per aiutare questi professionisti a rientrare in sicurezza sul posto di lavoro mettendo in atto tutte le procedure necessarie ad evitare il contagio da Coronavirus.



L’iniziativa è lanciata dall’UNID, Unione Nazionale Igienisti Dentali, in attesa del Tavolo tecnico sull’Odontoiatria istituito dal Ministero della Salute. Gli studi dentistici sono un ambiente a rischio, considerato che il virus si diffonde prevalentemente attraverso i droplets, le goccioline del respiro della persona infetta. Per questo rispettare i protocolli di contenimento del rischio biologico è essenziale.



UNID nella nuova veste di Associazione Tecnico Scientifica “ha voluto manifestare la vicinanza ai colleghi in questo particolare momento della nostra vita privata e professionale”, spiega a Sanità Informazione il Presidente Nazionale Domenico Tomassi. Il documento è elaborato facendo riferimento alla bibliografia scientifica attualmente disponibile e sarà suscettibile ad aggiornamenti. Di sicuro avranno un ruolo chiave i Dpi (Dispositivi di protezione individuale) e il loro corretto utilizzo.

IGIENISTI DENTALI E CORONAVIRUS: LE RICHIESTE PER LA SICUREZZA

Come potranno dunque ripartire gli igienisti dentali dopo il Coronavirus? Il Segretario Nazionale UNID Sandro Sestito commenta: “La situazione emergenziale ha portato a ridurre in modo sensibile i Dpi presenti sul mercato e quindi il reperimento risulta più complesso. Ci confronteremo con la necessità di un abbigliamento che potrebbe essere più ingombrante e l’esigenza di gestire diversamente le terapie cercando di ridurre il più possibile la quantità di aerosol prodotto”.



Tra i vari suggerimenti tecnici operativi riportati anche da Sanità Informazione, vi è l’eventuale utilizzo del perossido d’idrogeno in varie concentrazioni per contenere la carica virale dell’aerosol, da impiegare quindi in diversi momenti dell’attività clinica.

La contaminazione di aerosol è una condizione sempre presente durante le procedure dentali, soprattutto in concomitanza dell’utilizzo di una strumentazione meccanica come quella degli ultrasuoni, ridurne “la carica infettiva in questa fase di rientro all’attività clinica diventa di fondamentale importanza per la sicurezza dell’igienista dentale e del paziente”, sottolinea Ambra Pelliccia, tesoriere UNID. Da confermare con ulteriori studi scientifici l’utilizzo del perossido di idrogeno anche “all’interno dei circuiti idrici dei riuniti odontoiatrici e nei serbatoi esterni degli ablatori” per una decontaminazione continuativa durante la procedura clinica dell’igiene orale professionale.

IGIENISTI DENTALI E CORONAVIRUS: L’ASPETTO EMOTIVO DELLA RIPRESA

Da tenere presente poi che alcuni igienisti dentali potrebbero rientrare fra gli operatori fragili: al decalogo hanno collaborato due igieniste dentali in gravidanza, altri potrebbero invece avere patologie croniche. “Siamo una categoria professionale altamente esposta” sottolinea Stefania Piscicelli, Vice Presidente UNID.

Piscicelli aggiunge anche un altro aspetto dell’attività degli igienisti dentali che avrà particolare importanza in questa fase di ripresa dal Coronavirus: “Altro approfondimento riguarda l’aspetto comunicativo. Sarà più difficile comunicare, entrare in empatia con i nostri pazienti e trasmettere motivazione indossando tutti i DPI necessari. All’interno del decalogo ci sono consigli pratici. Stiamo vivendo un periodo storico di profondi cambiamenti, ecco perché ci è sembrato opportuno dedicare delle attenzioni anche all’aspetto emotivo“.

Il ritratto dell’igienista dentale al tempo del Coronavirus è dunque il seguente: dovrà dimostrare “di essere resiliente, motivato e preparato, e se dovesse riscontrare difficoltà non dovrebbe esitare nel chiedere aiuto. Supereremo con la nostra professionalità questa importante prova, ricordiamoci che anche noi apparteniamo alla categoria delle professioni sanitarie con competenza e capacità”.