Brutta disavventura per Igli Tare. Il direttore sportivo della Lazio è stato ferito da un pitbull che ha sbranato la sua barboncina. La vicenda risale a mercoledì pomeriggio, ma è stata diffusa oggi dall’agenzia di stampa Agi, secondo cui il dirigente biancoceleste stava passeggiando con i suoi due cani, nei pressi della sua abitazione all’Olgiata, a Roma, non lontano dal centro biancoceleste di Formello. Purtroppo, in seguito all’aggressione è morta la sua barboncina, rimasta uccisa dal pitbull che poco prima era riuscito a scavalcare una rete di recinzione liberandosi. L’animale si è mostrato subito aggressivo: prima ha aggredito a morte la barboncina, poi ha attaccato l’altro cane.



Igli Tare, nel tentativo di respingere l’attacco del pitbull, è rimasto a sua volta ferito. Il direttore sportivo della Lazio è profondamente turbato per la morte di uno dei suoi amati cani, peraltro in un modo così drammatico. Ora al proprietario del pitbull potrebbero essere contestati i reati di maltrattamenti di animali e omessa custodia.



IGLI TARE AGGREDITO DA PITBULL: SALVATO DA VIGILANZA

Solo l’intervento della vigilanza interna al complesso ha scongiurato conseguenze peggiori, anche per lo stesso Igli Tare. Nel frattempo, il pitbull è stato riaffidato al suo proprietario in attesa di provvedimenti. Sconvolto per quanto accaduto anche il figlio 18enne del dirigente della Lazio, Etienne, calciatore della Primavera biancoceleste, che ha pubblicato un messaggio di addio per la barboncina su Facebook: “Riposa in pace piccola, mi manchi tanto. Ti terrò sempre nel mio cuore”. Intanto il consorzio che gestisce l’Olgiata ha annunciato azioni legali contro il proprietario del pitbull e intende costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale. Nelle prossime ore potrebbe essere presentata la denuncia ai carabinieri.



«La vigilanza, prontamente intervenuta sul posto, ha potuto solo limitare i danni, come da rapporto agli uffici. Il consorziato riferisce che proporrà azione civile e penale per l’accaduto, e il consorzio si attiverà, a sua volta, presso ogni sede a tutela dell’intera comunità gravemente turbata da detto episodio, costituendosi anche parte civile nel procedimento penale», è scritto in una lettera – riportata dal Corriere della Sera – a tutti i residenti del complesso dove abitano calciatori, imprenditori e liberi professionisti.