Il processo celebrato in Corte d’Assise a Cagliari a carico di Ignazio Frailis, l’uomo reo confesso dell’omicidio della sua vicina di casa Maria Bonaria Contu sarà al centro della prima puntata della nuova stagione di Un giorno in Pretura, il programma di Roberta Petrelluzzi in onda nella terza serata odierna di Rai3. Tutto ha avuto inizio il 2 maggio 2017, quando Maria Bonaria, donna 60enne di Capoterra, in provincia di Cagliari, fu uccisa con undici coltellate. La donna, come rammenta La Nuova Sardegna, fu aggredita mortalmente mentre passeggiava in un parco in compagnia di due amiche. L’aggressione ad opera di Frailis avrebbe un movente particolare: le continue liti tra i due vicini a causa di un pappagallo, “reo” di essere eccessivamente molesto nei confronti dell’uomo. In particolare, l’imputato ha sempre sostenuto di essere stato vittima di continui insulti omofobi in sardo da parte dell’animale. Nel corso dell’interrogativo, tuttavia, è sorto un quesito importante: Frailis è davvero un uomo malvagio come sostenuto nel corso del processo dall’accusa oppure soffre di problemi mentali gravi, come invece ribadito dalla difesa?
IGNAZIO FRAILIS, UN GIORNO IN PRETURA: PROCESSO PER OMICIDIO DI MARIA BONARIA CONTU
Ignazio Frailis, come emerso nel corso del processo di primo grado, avrebbe ucciso la sua vicina sessantenne, Maria Bonaria Contu per via del suo pappagallo “molesto” che lo avrebbe insultato ripetutamente ad ogni suo passaggio. Nel febbraio dello scorso anno, prima della sentenza di primo grado il procuratore aggiunto ha chiesto il massimo della pena come scrive Sardiniapost.it: “L’imputato sta recitando, merita l’ergastolo”, ha sostenuto davanti alla corte d’Appello di Cagliari. Per il pm Ignazio Frailis non avrebbe alcun parziale vizio di mente: avrebbe ucciso l’anziana vicina solo per via delle angherie verbali e degli insulti che il pappagallo gli rivolgeva ed avrebbe inoltre finto di essere insano di mente per depistare i periti della Corte d’Assise. Al termine del processo il 49enne fu condannato a 22 anni e 6 mesi di carcere. Dopo la perizia psichiatrica i giudici del tribunale di Cagliari avevano riconosciuto la parziale incapacità di intendere e di volere dell’imputato e per tale ragione avevano predisposto che, una volta terminato di scontare la pena avrebbe dovuto svolgere altri tre anni di cura in una struttura specializzata. Lo scorso 6 dicembre si è aperto davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Cagliari il processo di secondo grado a carico di Frailis. In questa circostanza però i giudici hanno respinto la richiesta di nuova perizia psichiatrica avanzata dal sostituto procuratore generale Sergio De Nicola ed è stato anche negato il rito abbreviato.