Ignazio Marino a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica. L’ex sindaco di Roma ha commentato le ultime novità legate all’inchiesta di Report sul caso vigili – «Non c’è dubbio che ci sia stata un’organizzazione e una regia precisa per screditarmi e farmi cadere quando ero sindaco, a cominciare dalla vicenda della Panda rossa» – soffermandosi sulla possibile “presenza” dei vigili dietro il caso della sua auto parcheggiata davanti al Senato: «Ma come può venire in mente a qualcuno che il sindaco di Roma non abbia il permesso di circolare in città?». E le intercettazioni tra i fratelli Marra hanno confermato l’ipotesi di un tentativo di screditare Ignazio Marino, ordito con la complicità dei vigili: «Se quello che dicono i fratelli Marra, due figure apicali del Comune, fosse vero sarebbe molto grave: il Pd avrebbe lavorato con un gruppo di vigili per costruire dossier falsi contro il sindaco e arrivare alla sua rimozione».
IGNAZIO MARINO: “IO VITTIMA DI UN SABOTAGGIO”
Ignazio Marino ha sempre sostenuto di essere stato vittima di un sabotaggio e ai microfoni di Repubblica ha confermato di essere certo di un sabotaggio nato dall’interno. L’ex primo cittadino della Capitale ha evidenziato che nel corpo della polizia municipale c’erano e ci sono anche adesso delle irregolarità e delle responsabilità: «Quando venni eletto mi posi tra i primi obiettivi quello di rendere sicure le piazze più importanti della città. Tra queste c’ è piazza Navona che andava presidiata nelle sue 9 vie d’ accesso con due vigili per ogni entrata dall’alba a mezzanotte per impedire l’Ingresso dei venditori di merce contraffatta. Dopo il primo mese mi resi conto che c’ erano delle uscite rilevanti per straordinari e scoprii che per i vigili lo straordinario notturno scattava dalle 16. Fu per questo che avviai un’interlocuzione costruttiva per arrivare anche alla rotazione dei vigili. La rotazione non era un mio capriccio, è prevista dalla legge».