Massimo Bossetti e Yara Gambirasio, ma anche via Poma e Nada Cella: il dottor Emiliano Giardina, genetista forense e docente all’università di Tor Vergata, ha letteralmente rivoluzionato le analisi del Dna, come ha confidato egli stesso in un’intervista pubblicata sull’edizione di lunedì 9 maggio 2022 di “Quotidiano Nazionale”. Da quel momento è cambiata la concezione di Dna nell’immaginario collettivo e la gente ha capito l’importanza delle indagini genetiche.



Ma il Dna di Bossetti trovato nei leggings e nelle mutandine cosa rivela sul tipo di contatto che lui ha avuto con Yara? Giardina ha risposto così: “Di fatto nulla, il Dna indica presenza, non responsabilità. Trovarlo in quei punti fornisce, però, una traccia di un contatto intimo e particolare. Ecco, quel materiale non era su un guanto”. Impossibile assolvere il muratore di Mapello, complice questo dettaglio, che, in fondo così “dettaglio” non è? “Non credo – ha replicato l’esperto –. I tre gradi processuali rendono difficile l’errore giudiziario e in quel caso non c’era solo il Dna. L’accusa aveva altri elementi”. Intanto, le indagini investigative genetiche vanno verso la miniaturizzazione del laboratorio, grazie a super strumenti fruibili direttamente sul campo, come il Rapid, e verso la fenotipizzazione del Dna: da una traccia sconosciuta e assente nella Banca dati nazionale si risale al colore degli occhi, dei capelli, alla statura.



BOSSETTI E NON SOLO: PARLA IL GENETISTA EMILIANO GIARDINA

Come confessato ancora ai microfoni di QN, dove non ha parlato unicamente di Bossetti, al dottor Giardina piacerebbe risolvere il caso di via Poma, ma “non lo potrò mai risolvere perché ho assistito Raniero Busco (ex fidanzato di Simonetta Cesaroni, ndr) e non posso più lavorare per la Procura. Questo caso e quello di Meredith Kercher non hanno beneficiato della scienza perché accaduti pochi mesi prima del boom”.

Attualmente, Giardina sta lavorando al delitto di Nada Cella: ritrovare il suo killer è impresa ardua e “la probabilità è bassa, ma non zero. Inoltre, sto indagando su altri casi per le Procure di diverse città, su cui però non posso riferire particolari”.