Non si placa la furia di Igor il “russo”. Continuano le aggressioni di Norbert Feher, il killer del bolognese che era stato condannato all’ergastolo in Italia e in Spagna per gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri e il tentato omicidio di Marco Ravaglia (stessa condanna anche in Spagna dove ha ucciso altre tre persone). Da mesi detenuto in cella di isolamento, è riuscito comunque ad aggredire un altro poliziotto. Due anni fa aveva ferito cinque operatori e un funzionario del carcere di Duenas, a Palencia (Spagna), ora è toccato ad un altro agente del carcere di Estremera, a Madrid.
I funzionari del carcere giovedì scorso erano andati a prelevarlo dalla cella per portarlo a testimoniare in videoconferenza, ma stavolta proprio per il processo sui fatti di Duenas. Igor il “russo” si è fatto trovare pronto: si è costruito un’armatura di giornali e riviste sotto i vestiti per proteggersi dall’eventuale reazione dei poliziotti, quindi usando un frammento di piastrella strappata dal pavimento della prigione ha aggredito il funzionario. Stando a quanto riportato dal Quotidiano.net, proprio come a Duenas, il killer aveva limato la piastrella rendendola affilata e dandole un’impugnatura tipo pugnale.
“IGOR SI SENTE SEMPRE IN GUERRA CON TUTTI”
Igor il “russo” ha colpito l’agente alla guancia, causandogli una ferita lunga 7 centimetri. Poi ha minacciato gli altri poliziotti: “Vi ucciderò uno per uno“. Gli operatori del carcere, secondo quanto riportato dal sito spagnolo Hoy Aragon, hanno parlato del comportamento del detenuto: “Igor è estremamente aggressivo, dobbiamo stare molto attenti. Vive in una tensione permanente, si sente sempre in guerra contro tutti e immagina che tutti siano contro di lui. Da anni terrorizza chi è incaricato di vigilare sulla sua incolumità, in carcere“. Dopo l’aggressione, la cella è stata perquisita: gli agenti hanno trovato ossa di costolette di maiale che sono state affilate. Ora Igor il “russo” potrebbe essere nuovamente trasferito. Da quando è stato arrestato, nel dicembre 2017, ha cambiato finora sei istituti penitenziari, in Spagna. “Non crediamo abbia qualcosa di personale contro gli agenti che attacca: diventano obiettivi solo perché sono le uniche persone che vede“, affermano gli agenti di Estremera.