Igor il Russo è un criminale freddo e spietato che non si è mai pentito per ciò che ha fatto. In sostanza, è questo il contenuto delle motivazioni della sentenza con la quale i giudici lo hanno condannato all’ergastolo nei mesi scorsi. Nel dettaglio, come riferisce Repubblica.it, i giudici aggiungono nelle loro motivazioni: “La lucida fredda, spietata geometria criminale” di Norbert Feher non deve lasciare “sbavature nella fase esecutiva o evocare rivisitazioni critiche che possano suonare come autentico pentimento o come inizio di una revisione critica”. Igor infatti “non ha inteso fornire alcun autonomo contributo alla ricostruzione dei fatti, rivendicando con compiaciuto orgoglio di ‘essere pagato per tacere'”. Il killer di Budrio e Portomaggiore, dunque, in perfetta coerenza con la propria Weltanschauung, avrebbe continuato a restare in silenzio in cambio del vile denaro anche al cospetto di fatti gravissimi come quelli dallo stesso compiuti.
IGOR IL RUSSO, MOTIVAZIONI SENTENZA ERGASTOLO
Una visione del mondo, quella adottata da Igor il Russo, che ha continuato a seguire fino in fondo senza mai dimostrare alcun accenno di pentimento né fornendo informazioni utili agli inquirenti affinché potessero ricostruire con estrema chiarezza i fatti. E con orgoglio avrebbe asserito di essere stato pagato per restare in silenzio. In merito a questo aspetto il giudice ha commentato: “Si tratta del resto dell’esercizio di un diritto che, se non può implicare conseguenze negative, non può ovviamente nemmeno tradursi in premialità”. La sentenza di condanna all’ergastolo a suo carico era giunta lo scorso 25 marzo ed ora, a quasi tre mesi, se ne conoscono anche le motivazioni, secondo quanto scritto dal giudice per le udienze preliminari, Alberto Ziroldi. Feher è stato il ritenuto responsabile degli omicidi di Davide Fabbri, barista di Budrio e della guardia ecologica Valerio Verri ucciso a Portomaggiore, nel Ferrarese. I due uomini furono freddati a distanza di pochi giorni nell’aprile 2017.