Alberto Sordi ha dedicato un film a Caterina Balivo. A raccontarlo è il nipote Igor Righetti che, ospite di Vieni da me, nel parlare dello zio, rivolgendosi alla conduttrice, dice: “sai che ti ha dedicato un film? Tu sei nata nel 1980? Nel 1980 lui ha fatto un film di cui, tra l’altro, è stato regista ovvero Io e Caterina che l’ha fatto per te”, dice Igor che poi svela che stava scherzando. Poi la rivelazione sulla televisione: “non ne parlava benissimo. Diceva che aveva distrutto l’umanità perché parlava del consumismo e pensa che lui non ha mai fatto uno spot pubblicitario”, racconta al punto che quando gli chiese il motivo, lo gelò. “Cosa ti rispose?”, chiede Caterina. “Ma vuoi sapere tutto?”, risponde Igor lasciando la risposta al libro che ha scritto sulla storia dello zio (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
IGOR RIGHETTI: “MIO ZIO ALBERTO SORDI DETESTAVA IL SOPRANNOME ALBERTONE”
Igor Righetti oggi ospite a Vieni da me: il nipote di Alberto Sordi ha presentato il suo nuovo libro nel salotto di Caterina Balivo. Lo scritto uscirà il prossimo 9 aprile 2020, Righetti ha rivelato. «Lui ci ha sempre detto una cosa: “Mi raccomando: finchè non sarò in orizzontale, evitate di raccontare i fatti nostri. Quando sarà, allora sì, mi farà anche piacere”». «Alberto è conosciuto dai 18-20 anni in su, per fortuna», ha aggiunto il nipote del leggendario attore romano, che è stato “miracolato” quando era piccolo: «Lui era un fervente cattolico, da piccolo fu investito da un furgoncino: per fortuna rimase illeso, la mamma lo innalzò davanti alla statua della Madonna e considerò un miracolo che questo bambino si fosse salvato da un investimento».
IGOR RIGHETTI A VIENI DA ME
Igor Righetti ha poi rivelato sul soprannome Albertone: «Lui si trasformava, cambiava espressione: detestava questo soprannome. Questo soprannome era legato alla faccia un po’ grande, che gli creò anche qualche problema ad inizio carriera». E Sordi non aveva una grande considerazione del piccolo schermo: «Non mi parlava benissimo della televisione, diceva che aveva distrutto l’umanità: infatti non ha mai fatto uno spot pubblicitario». E il volto de “Il marchese del grillo” ha avuto un rimpianto: «Il non essersi creato una famiglia aleggiava tra familiari, ma abbiamo sempre rispettato questa sua decisione. Negli ultimi anni di vita disse a mio padre ed a Pippo Baudo: “Probabilmente il mio più grande errore è quello di non essersi sposato”».