L’antisemitismo è in aumento in Europa e per questo le “istituzioni ebraiche in tutto il continente sono costrette a destinare maggiori risorse alle misure di sicurezza. Il 38 per cento degli ebrei in Europa sta pensando di lasciare il continente a causa di sentimenti di insicurezza. È una vergogna, ed è responsabilità di ogni governo dell’Unione europea salvaguardare i propri cittadini”: l’allarme arriva da Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, alla conferenza annuale a Porto di oltre cento leader delle comunità ebraiche provenienti da tutta Europa, come spiega Il Foglio.



Al fianco di Schinas c’è anche il rabbino capo olandese, Benjamin Jacobs. Anche lui vorrebbe lasciare l’Europa: “Sono come il capitano in servizio su una nave che affonda”. Lo stesso ha già fatto Benzion Evers, figlio del rabbino capo di Amsterdam, che ha spiegato: “Emigrare è per noi una soluzione. E lo farà il sessanta per cento della comunità. Anche mio padre mi seguirà”. “Negli ultimi cinquant’anni la popolazione ebraica in Europa è diminuita del sessanta per cento e un calo simile è previsto nei prossimi trent’anni” si legge sul maggiore giornale israeliano, Israel Hayom. Come spiegato da Matti Friedman su Tablet, 106.775 ebrei francesi (un quinto del totale) sono andati a vivere in Israele dal 1972. In Francia ci sono città dimezzate. A Lione “rimangono solo gli ebrei che sono troppo vecchi o troppo poveri per trasferirsi”.



Ebrei verso l’addio alla Svezia

Centinaia di famiglie ebraiche hanno lasciato l’Europa. Il presidente della comunità ebraica di Francia, Arié Bensemhoun, ha consigliato ai giovani di abbandonare Tolosa, che contava fino a ventimila ebrei oggi dimezzati. Joël Rubinfeld, presidente della Ligue belge contre l’antisémitisme, a Paris Match dice che “ci sono buone possibilità, in vent’anni, di finire con un Belgio jüdenrein” ossia senza ebrei.

In Svezia una sinagoga è stata isolata per sospetto terrorismo, spiega Il Foglio. Dan Olofsson e Lennart Blecher hanno donato 40 milioni di corone alla congregazione ebraica spiegando che “Malmö è stata un rifugio per la popolazione ebraica. Le persone hanno potuto vivere qui liberamente senza essere molestate. Ora la città sta per perdere la sua popolazione ebraica e si è guadagnata una reputazione antisemita”. La comunità ebraica si è data una data di scadenza per abbandonare la Svezia: il 2029, a meno che le circostanze non cambino. Malmö è stata a lungo rifugio per gli ebrei: la città fece da casa a molti ebrei scandinavi che riuscirono a fuggire alla deportazione nazista nella vicina Norvegia e Danimarca. Ora, però, fuggono anche da qui.