Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche itinerari previdenziali, ha pubblicato gli aggiornamenti nel rapporto sul sistema previdenziale che il centro ha presentato alla Camera dei Deputati, e nel quale si evidenzia che la spesa per le pensioni e quella per gli interventi sociali è aumentata del doppio rispetto al 2008. Come riporta anche il quotidiano Libero, nel documento viene citato che nel frattempo sono aumentati anche i poveri, triplicati in numero, come conferma anche la statistica ufficiale Istat, passando da poco più di 2 milioni a 5 milioni e 700mila.



Una situazione che confermerebbe il fallimento degli interventi del governo, che ha ottenuto un effetto contrario rispetto a quanto stabilito dall’obiettivo dell’aumento dei fondi per il welfare assistenziale. Ed è proprio su quest’ultima voce di spesa, che secondo Brambilla, occorrerebbe intervenire per ridurre il peso sul bilancio pubblico. Perchè, non solo è aumentata del 126%, ma è finanziata dalle imposte sia dirette che indirette. Ciò dimostra anche che 6,55 milioni di pensionati, cioè il 40% su un totale di 16,13 milioni sono completamente assistiti, per qualsiasi servizio: sanità, assistenza e previdenza.



Alberto Brambilla: “Sistema pensionistico è sostenibile ma va ridotta spesa per assistenza e welfare”

Per risolvere il problema dell’aumento della spesa pubblica per il welfare, che non ha contribuito in alcun modo a risolvere i problemi sociali, Alberto Brambilla , nel rapporto pubblicato dal centro studi previdenziali, propone alcune soluzioni e suggerimenti. Per evitare di proseguire con lo stesso errore e cioè quello di spendere molto e male, occorrerebbe: aumentare l’età di pensionamento, che è tra le più basse d’Europa, incentivare chi è in età pensionabile e può ancora lavorare a restare in attività, e migliorare la prevenzione per ridurre i problemi di salute in vecchiaia.



Il sistema pensionistico, per il resto, come commenta il presidente, funziona e attualmente regge bene, e la sostenibilità potrebbe durare per altri 15 anni. Tuttavia, tutto il sistema resta appesantito dalla spesa per l’assistenza e per il welfare, per il quale c’è una necessità di cambiamento. Soprattutto visti gli obiettivi mancati che hanno soltanto aumentato le uscite e non ridotto adeguatamente i livelli di povertà ed il divario economico.