Il 40% dei reati avviene nei centri storici. La situazione in questi ultimi anni è anche peggiorata. A svelarlo, a Uno Mattina, è il sociologo Maurizio Fiasco. “È un periodo in cui le nostre città stanno subendo un grande stress, soprattutto dopo la ripresa dalla pandemia. Il dato rappresenta un paradosso. Il motivo è da ricondurre al fatto che c’è una scarsità di popolazione residente e di attività commerciali. Il controllo sociale spontaneo è dunque ridotto, non c’è un effetto dissuasivo nei confronti delle violenze derivante dalla presenza di abitanti”, ha spiegato.



Le vittime quindi sono persone che si trovano nella zona per lo più occasionalmente. “La presenza di passanti, avventori e turisti è esorbitante. Inoltre, c’è un’ulteriore affollarsi di persone che lavorano in quella zona. Il risultato è che i centri storici nel corso della giornata cambiano più volte immagini. La criminalità, a sua volta, ha una sua razionalità: coglie l’occasione da questa esposizione dei beni e della ricchezza sulla base delle diverse persone che incontra”.



Il 40% dei reati si verifica nei centri storici: la spiegazione del sociologo Maurizio Fiasco

Il sociologo Maurizio Fiasco a tal proposito ha evidenziato che è necessario prendere dei provvedimenti per diminuire il numero di reati che si verificano nei centri storici. “È necessario cercare una terapia. Le amministrazioni locali devono effettuare una osservazione competente per capire come nel corso della giornata un quartiere si comporta. A volte cambiare le regole del traffico o fare dei piccoli interventi di manutenzione riduce drasticamente la sicurezza”.

Ma non solo. “In secondo luogo, le forze di Polizia devono agire nella logica del servizio. Nel centro storico c’è una forte presenza di caserme dei Carabinieri, per cui si fanno subito le denunce. Il problema è che la loro azione dovrebbero diventare di servizio, adattando i loro comportamenti alla relazione col cittadino. Infine, dovrebbe esserci una collaborazione attiva delle persone, soprattutto da parte di chi vive e lavora sul territorio”, ha concluso.