Quasi il 98% delle terre rare che noi consumiamo, viene dalla Cina. Non solo gas russo, dunque, nelle dipendenze dell’Italia. Nel Belpaese, ne esistono in gran quantità in alcune Regioni come Sardegna e Piemonte. Nonostante ciò, conviene importarle piuttosto che estrarle. Centinaio, vicepresidente del Senato della Repubblica Italiana, ospite di “Re Start”, spiega: “L’Europa ha spesso appaltato ad altri la produzione. Pensate al grano al momento dello scoppio della guerra. Ormai le materie prime di qualsiasi tipo le andiamo a prendere fuori Europa e questo è un problema”.



Parlando di transizione ecologica, poi, il vicepresidente del Senato sbotta contro gli altri ospiti in studio: “Conosco tantissimi cittadini che sono costretti a usare l’auto, che lavorano in posto di lavoro lontani. Sono contento anche che tantissimi non utilizzino l’aereo ma ci sono persone alle quale serve per lavorare. Non possiamo vivere in un mondo fantastico. Gli italiani purtroppo hanno a che fare anche con una cosa che si chiama portafoglio e dire loro che da domani devono cambiare passando dal fossile per arrivare all’auto elettrica non è plausibile”.



Stop alla dipendenza dalla Cina?

Di recente, in Svezia è stato scoperto un giacimento dei cosiddetti “metalli critici” utili  nella transizione energetica. L’Unione Europea ha intenzione di sganciarsi dalla dipendenza dalla Cina per quanto riguarda le materie prime e in particolare le terre rare: in Italia, come abbiamo visto, il 98% arriva proprio dal Paese asiatico. Il giacimento si trova nella Lapponia svedese, precisamente nella città mineraria di Kiruna, già famosa per i giacimenti minerari di ferro.

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