Ogni dubbio è scomparso: l’autore del murales di San Valentino apparso stanotte su un edificio di Bristol è proprio Bansky. D’altro canto si tratta della sua città natale dove probabilmente il misterioso artista di cui nessuno conosce il vero nome e il viso, vive ancora. Lo ha comunicato lui stesso stamane sul suo profilo Instagram e sulla sua pagina web, dopo che il dipinto era stato scoperto da alcuni passanti e tutti si chiedevano se era opera sua o di un imitatore. Il disegno, divenuto subito un’attrazione a Marsh Lane, una via del quartiere cittadino di Barton Hill, raffigura una ragazzina che con un lancio di fionda colpisce mazzo di rose rosse che esplodono come una macchia di sangue. Il dipinto si trova sul muro della casa di Edwin Simons, che proprio ieri ha compiuto 67 anni ed è stato fotografato dalla figlia, Kelly Woodruff che ha poi diffuso l’immagine su Facebook. “C’è un sacco di entusiasmo, la gente viene, ammira, scatta foto, è fantastico. Il disegno è incredibile e bellissimo”, ha detto la stessa Woodruff all’agenzia Pa. Possiamo immaginarci anche il valore economico…
MISTERO SULL’AUTORE
Ciò che crea, Bansky distrugge anche. Arci noto l’episodio quando, poco tempo fa, a un’asta di Sotheby’s a Londra, una sua opera, pagata più di un milione di sterline, mentre tutti i presenti si rodevano per l’invidia dell’anonimo acquirente, si è autodistrutta poco dopo essere stata battuta grazie a un tritacarta inserito nel quadro anni prima. L’anonimo e leggendario artista inglese commentò: “Anche l’urgenza di distruggere è un’urgenza creativa”. Il quadro era l’arcinota bambina con il palloncino a forma di cuore che le sfugge di mano o, a seconda di come lo si guarda, potrebbe stare per afferrarlo. Le opere dello street artist inglese assumono infatti significati differenti a seconda di come si guardano e a seconda di come uno le guarda. La bambina col palloncino, dipinta anche su un muro come tutte le opere di Bansky, che crea di notte di nascosto e fugge di giorno (nessuno ancora oggi sa chi sia veramente) era un tristissimo ritratto dell’impossibilità dell’amore, per la maggior parte della gente. L’amore che sfugge via. Ed essendo la protagonista una bambina, quell’amore assumeva un aspetto ancor più drammatico, l’amore dei genitori che vola via, una bambina dunque abbandonata e, in poche parole, l’impossibilità dell’esistenza di un amore reale. Ma, come dicevamo, il significato poteva anche essere di denuncia sociale, come spesso fa l’artista: un mondo dove l’amore viene strappato via dalle mani dei bambini.
IL SAN VALENTINO MISTERIOSO
Oggi, giorno di San Valentino, Bansky ne ha combinata un’altra, degno seguito della bambina col palloncino. Ancora non c’è una prova ufficiale, ma lo stile è indicativo e poi è apparsa proprio su un muro di Bristol, la città inglese dove è nato Bansky. Si vede una bambina, forse quella del dipinto precedente, che intanto è cresciuta, con pantaloncini invece che gonna, forse un cappuccio in testa, sembra quasi una no global, che con una fionda centra un palloncino rosso. Il cuore di anni fa? Da lontano sembra che il cuore esploda lasciando una macchia di sangue. Il Cupido delle leggende antiche tirava una freccia nel cuore di una persona per farla innamorare dell’altra; la bambina “cattiva” di Bansky invece rompe quel cuore con un sasso. Quell’amore che sfuggiva via nel palloncino, adesso viene addirittura bombardato e distrutto. L’intifada dell’amore. Ma guardando da vicino la macchia rosa, si vede che è composta da rose e petali che si spandono per il muro. Dunque cambia il significato: può essere che la bambina abbia fatto esplodere il palloncino fuggito anni fa per spandere l’amore su tutti. Amore e odio. Quale il significato? Probabilmente tutti e due, tanto la nostra vita è divisa in parti uguali: non siamo capaci di amare fino in fondo, ma, per fortuna, neanche di odiare e basta. Intanto, Buon San Valentino.