Il bigamo, film diretto da Luciano Emmer

Sabato 28 settembre, andrà in onda, nel pomeriggio di Rete 4, alle ore 16:50, la commedia del 1955 dal titolo Il bigamo. Il film è diretto dal regista Luciano Emmer, celebre per avere curato le riprese di Le ragazze di piazza di Spagna (1952) e La ragazza in vetrina (1960). Le musiche hanno invece la firma del grande compositore Alessandro Cicognini, autore delle colonne sonore di alcuni lungometraggi entrati nella storia del cinema, come Sciuscià, Ladri di biciclette e Siamo uomini o caporali.



Il protagonista del film Il bigamo è interpretato da Marcello Mastroianni, uno tra gli attori italiani più conosciuti e apprezzati all’estero, che aveva già collaborato con il regista in diversi lungometraggi, tra cui Domenica d’agosto (1950), Parigi è sempre Parigi (1951) e Le ragazze di piazza di Spagna (1952).



Al suo fianco Vittorio De Sica, tra i cineasti più influenti della storia del cinema, che lavorerà nuovamente in coppia con Mastroianni in Ieri, oggi e domani (1963), e l’attrice e comica Franca Valeri, che aveva già lavorato con De Sica due anni prima in Villa Borghese.

La trama del film Il bigamo: un uomo viene accusato di bigamia e affronta un processo. Sarà vero?

Il bigamo racconta la storia di Mario De Santis, un intraprendente uomo d’affari che lavora come rappresentante commerciale di dentifrici ed è sposato con Valeria.
Un giorno la sua vita viene stravolta da una notizia sconvolgente: è accusato di bigamia.



Il protagonista viene convocato in questura, dove si trova di fronte una certa Isolina Fornaciari, che dichiara di essersi sposata con lui diversi anni prima a Forlimpopoli.
Mario rigetta qualunque tipo di accusa e si scontra duramente con il padre di Isolina, finendo addirittura per essere arrestato a causa di un’accesa lite.

Come se ciò non bastasse, nessuno sembra credere alla sua buona fede, compresa sua moglie Valeria.
Ottenuta la libertà provvisoria, viene preso in carico da uno strano principe del foro, particolarmente eccentrico e logorroico. Un compagno di cella di Mario ha un’illuminazione: potrebbe essere un caso di omonimia.

Dopo aver girato in lungo e in largo per tutta Roma, finalmente trova il colpevole e riesce a portarlo fino in tribunale, dove però nel frattempo Mario si è dichiarato colpevole.
Così, nonostante il protagonista riesca a dimostrare la propria innocenza nel caso di bigamia, viene condannato dalla corte per autocalunnia, mentre Isolina viene condannata per falsa testimonianza. Finalmente scontata la pena prevista, Mario può tornare da sua moglie e riprendere la sua vita tranquilla.