Il cambiamento climatico, secondo un recente studio citato dal quotidiano USA Today, potrebbe essere stato sottostimato. A giungere a questa conclusione sono stati alcuni ricercatori coordinati da James Hansen, considerato uno dei massimi esperti in materia di clima e cambiamenti, il quale ha stimato che la soglia critica dei 2 gradi medi in più rispetto all’era preindustriale potrebbe essere raggiunta abbondantemente prima rispetto alle previsioni attuali.



Complessivamente, secondo l’esperto, la sottostima del cambiamento climatico potrebbe essere legata ad una sottovalutazione dell’effetto dei gas serra e degli aerosol, che potrebbero aver parzialmente mascherato l’aumento delle temperature. Una conclusione che è stata raggiunta diverso tempo fa anche dalla NASA, la quale però aveva solamente mosso un’ipotesi, senza effettuare alcuno studio sul campo. Secondo Hansen, invece, gli effetti del cambiamento climatico allo stato attuale sarebbero ben più gravi di quanto gli esperti mondiali hanno previsto e rilevato, ma saranno destinati anche a peggiorare drasticamente nel corso dei prossimi mesi ed anni, avvicinando sempre di più quell’ultimatum dei 2 gradi oltre la media preindustriale.



Lo studio sul cambiamento climatico e gli aerosol

Secondo il dottor Hansen, insomma, il cambiamento climatico fino ad ora sarebbe stato abbondantemente sottostimato dalla comunità scientifica ed accademica, soprattutto per via dell’effetto degli aerosol dell’inquinamento dispersi nell’atmosfera, che hanno invalidato parte dei dati raccolti. L’esperto, infatti, ritiene che il clima terrestre sia “più sensibile di quanto si supponga” tanto all’anidride carbonica, quanto agli aerosol.

Gli effetti tragici del cambiamento climatico, infatti, secondo il nuovo studio, sarebbero stati per anni mitigati dagli aerosol, il cui effetto “collaterale” dalla dispersione in atmosfera è un generale raffreddamento del clima. Gli aerosol, rileva ancora lo studio, sono abbondantemente diminuiti dal 2010, quando la Cina ha preso alcuni provvedimenti per ridurli e sono stati globalmente vietati nelle emissioni delle navi. “Questa riduzione degli aerosol”, spiega Hansen, “è positiva per la salute umana, poiché l’inquinamento atmosferico da particolato uccide diversi milioni di persone”, ma di contro “la riduzione degli aerosol sta cominciando a smascherare gli effetti” del cambiamento climatico e, in particolare, “del gas serra”.