Dopo il successo della prima tappa milanese della mostra ‘Il cane a sei zampe, la storia di un’icona che guarda al futuro‘, Eni ha deciso di riproporla anche a Roma con più di un mese di esposizione fissa al Palazzo Esposizioni: le date che tutti i curiosi dovranno segnarsi sul calendario sono tutte quelle che vanno dal 18 giugno al 28 luglio 2024, con l’unica accortezza di non presentarsi di lunedì perché è il giorno di chiusura settimanale del Palazzo Esposizioni. Inoltre (e questa è un’ottima notizia!) la mostra dedicata alla storia del cane a sei zampe di Eni sarà completamente gratuita, aperta a chiunque e senza neppure l’obbligo di prenotazione; ma tutte le informazioni dettagliate possono essere recuperate – cliccando su queste parole – dal sito ufficiale del Palazzo Esposizioni di Roma.



Inoltre – precisa un breve comunicato dell’azienda leader dell’energia italiana – la mostra si inserisce nella più ampia cornice dell’Expodemic, il festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri nato per raccontare il legame tra le esposizioni artistiche e le accademie; giunto alla sua seconda edizione con il patrocinio dell’Assessorato romano alla Cultura e di Palaexpo: Eni – e in un certo senso anche il suo cane a sei zampe – da due anni è main partner dell’evento e grazie alla mostra consolida ulteriormente il suo rapporto sia con l’azienda Palaexpo che con Roma Capitale.



Di cosa parla la mostra di Eni: le evoluzioni del cane a sei zampe del 1952 ai rebranding del 2022

Ma cos’è e di cosa parla la mostra di Eni sul cane a sei zampe? La risposta arriva dallo stesso comunicato che vi abbiamo già citato e che parte dal sottolineare il sempre fermo impegno dell’azienda nella ricerca dell’ispirazione, del dialogo e delle contaminazioni artistiche e culturali nella sua comunicazione visiva per arrivare fino a quel logo diventato ormai un vero e proprio marchio distintivo che si è evoluto (e continua a farlo anche nel 2024!) con la stessa evoluzione aziendale ed energetica. La mostra di Eni mette proprio in scena questa evoluzione, partendo da una delle primissime stazioni Agip in cui comparve il cane a sei zampe con una raccolta unica (e per certi versi inedita) di pagine pubblicitarie, foto storiche, disegni ed anche manuali che arrivano fino ai giorni nostri.



Il cane a sei zampe – insomma – passa dall’essere un semplice e riconoscibilissimo logo, ad una vera e propria testimonianza diretta dell’identità aziendale di Eni e delle sue evoluzioni: dai primi disegni del 1952 fino ai recentissimi (parliamo del 2022) rebrending dei loghi di Plenitude, Versalis ed Enilive che hanno visto un netto passaggio dall’iconica fiamma sputata dal cane al sole, al vento e alle molecole chimiche, testimoni grafici della nuova ricerca di sostenibilità nel settore energetico