Il caso Collini è una storia vera? Il film, diretto da Marco Kreuzpaintner, regista di Sommersturm, Krabat e il mulino dei dodici corvi e Beat, è liberamente ispirato all’omonimo romanzo best-seller scritto da Ferdinand von Schirach, avvocato penalista di Monaco e berlinese d’adozione. Il libro è diventato un vero e proprio caso mondiale, ma anche un caso letterario e politico tradotto in 32 lingue. Protagonista della storia è Fabrizio Collini, un italiano emigrato in Germania che si ritrova ad essere accusato di omicidio.



La storia è vera oppure no? Si tratta della vicenda di Fabrizio Collini, operaio in pensione e residente da 35 anni in suolo tedesco che nel 2001 uccide con tre colpi di pistola l’anziano Hans Meyer, un ricco industriale noto in tutto il Paese.

Il caso Collini: dietro l’omicidio c’è una storia vera

Un omicidio inspiegabile quello de Il caso Collini che viene affidato al giovane ed inesperto avvocato d’ufficio Caspar Leinen. Il giovane avvocato accetta di difendere Collini nonostante conosceva bene Hans Meyer. La vittima, infatti, aveva avuto un ruolo importante nella sua crescita essendo una sorta di padre per lui. Hans Meyer, infatti, lo aveva aiutato a laurearsi e gli aveva anche regalato un auto. Una lotta interiore per il giovane avvocato d’ufficio Caspar Leinen, che decide di difendere il pensionato italiano nonostante il bene ricevuto dalla vittima. Durante il processo Caspar Leinen porta alla luce il passato oscuro della vittima presentando alla corte anche dei reali motivi che hanno spinto Collini all’omicidio.



“I morti non vogliono vendetta, solo i vivi la vogliono”: sono le ultime parole pronunciate da Fabrizio Collini, il pensionato reo confesso dell’omicidio dell’imprenditore ottantenne Hans Meyer, stimato amministratore di un enorme impero industriale, filantropo e appassionato di auto d’epoca.

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