Poco tempo fa avevamo lanciato un allarme ecologico inerente lo stupendo Arcipelago della Maddalena che, se da una parte è infestato durante l’estate da una massa turistica poco responsabile che ne mette in pericolo il delicato equilibrio ambientale, riempiendo le spiagge di spazzatura, occupando con natanti aree proibite alla navigazione e rendendo impossibile la viabilità nei punti -Maddalena e Caprera – dove il transito è permesso, dall’altra avevamo fatto notare come la situazione sia incontrollabile a causa della mancanza di forze dell’ordine che, ridotte a solo 4 unità, non possono di certo garantire il controllo del territorio. E che, purtroppo, le ferree regole imposte dalla “spending rewiev “ impediscono l’assunzione di forze dell’ordine in grado di ingrossare gli scarsissimi organici attuali.
Ma venerdì scorso è stato lanciato un altro allarme per cercare di regolamentare un altro fenomeno che ancora più mette a rischio l’ambiente in quella che è l’unica Area Marina Particolarmente Sensibile dell’intero Mediterraneo e una delle poche al mondo con questa classificazione.
La nave cargo, battente bandiera Olandese, Rodhanus, nonostante sia stata allertata dalle postazioni di Guardia Vecchia (La Maddalena) e Capo Pertusato (Bonifacio – Corsica), che vigilano sulle Bocche di Bonifacio, per oltre un’ora, senza mai cambiare rotta si è schiantata contro gli scogli francesi. La navigazione nell’area marina protetta è particolarmente difficile e le Bocche rappresentano un punto particolarmente impegnativo: per poter percorrere questo tratto in sicurezza, oltre alla proibizione del transito alle petroliere, la navi di Italia e Francia imbarcano un pilota che, molto esperto, le manovra in tutta sicurezza. Ma la stessa regola non è obbligatoria per natanti di altre nazioni, per cui esiste il pericolo come quello affrontato dall’imbarcazione olandese.
L’allarme è stato lanciato dal sindaco di La Maddalena, Luca Montella, che ha dichiarato come “Bastano le cisterne di una sola nave per fare un danno irreparabile. Ogni anno carrette del mare, cargo e oltre 3.000 navi attraversano l’area del parco e a poco serve la sorveglianza via radar se non ci si decide una volta per tutte a rendere obbligatorio anche il pilotaggio marittimo”.
Il pericolo di un evento in grado di distruggere o modificare il delicato equilibrio di quella zona del Mediterraneo che molti giudicano un vero Paradiso quindi esiste, ma per evitarlo è sufficiente imporre regole come quelle augurate dal sindaco, che finora sono mancate. È quindi auspicabile che le autorità competenti le mettano in pratica il più presto possibile: perché il Paradiso non può più attendere.