Un vero boom di nascite grazie a un incentivo a sostegno della maternità. Succede a Padova dove un’agenzia per il lavoro, la Eurointerim Spa, ha stanziato dei fondi per garantire ai propri dipendenti, circa 150, un bonus equivalente a una mensilità di stipendio per la nascita di un bambino. L’iniziativa ha avuto un effetto sorprendente quantificato in un 30% in più di nascite: secondo i dati segnalati dalla stessa agenzia per il lavoro, dal 2017 ai primi mesi di quest’anno sono nati 92 bimbi e dallo scorso giugno 2018 è stato consegnato il premio di una mensilità a 31 mamme o papà.
Un fatto quasi sbalorditivo se pensiamo alle proiezioni di dati che prefigurano un invecchiamento della popolazione spesso descritto come irrimediabile mentre l’inverno demografico avanza a grandi passi. E ci si interroga sul fenomeno inquietante, si analizzano le cause, si studiano le dinamiche demografiche planetarie, senza neppure immaginare che sia ipotizzabile o possibile un cambiamento, una ripresa, una svolta.
Il caso dell’azienda di Padova provoca un inevitabile sussulto. Cosa sarà mai una mensilità in più? Senza nulla togliere alla geniale iniziativa intrapresa da Eurointerim, ai pregi di un welfare aziendale che sa percepire le attese e i problemi dei propri dipendenti modificando anche il budget, stupisce che un ritocco delle entrate in un contesto familiare, in una coppia, possa infondere un’imprevista fiducia, possa alleggerire le ombre che oggi appaiono sempre incombenti ed estese quando si immagina il futuro.
Eppure un’azione concreta, un supporto economico in fondo non dovuto, non pianificato, sembra aver affievolito le percezioni apocalittiche sul domani, sull’incertezza, sul mondo nel quale ci sentiamo isolati, inclini a ridimensionare progetti e sogni di cui avvertiamo soprattutto i rischi.
Un incentivo a sostegno di una nuova vita sembra aver assunto un valore simbolico, aver messo in circolo un’idea controcorrente all’interno di un microcosmo aziendale dove forse è riverberata la percezione che il lavoro e la produttività non sono fini a se stessi. Generare una vita non è un fatto solo privato: anche questo messaggio potrebbe essere passato dall’iniziativa decisa dall’agenzia per il lavoro che ha messo a tema, fra i risultati cui puntare, anche qualche misura a favore di una comunità che si rigenera, che guarda oltre la contingenza, che si arricchisce di umanità. Magari sotto traccia, non certo in cima ai sentimenti più vivi, veri e intensi che portano un uomo e una donna ad avventurarsi nella scelta di generare un figlio, tuttavia potrebbe essere affiorata la sorpresa di una promozione, quasi un augurio, sicuramente la volontà di considerare la nascita di un bambino un motivo di gioia, un valore per tutti, una ricchezza per l’intera collettività.
In quel piccolo ambito sembra sia stata spezzata la solitudine che depotenzia i desideri, impoverisce i legami, scoraggia ogni immaginazione del domani. Potrebbe essere questo l’approdo auspicabile, da suggerire anche al sindaco di Montereau, piccolo comune francese di 629 abitanti, che per risollevare le sorti del suo “villaggio che senza bambini è morto” non ha trovato altra soluzione che distribuire il viagra alle coppie dai 18 ai 40 anni, senza alcun successo.