Il cattivo poeta, film di diretto da Gianluca Jodice
Venerdì 7 luglio, Rai 3 proporrà alle 21,20 il film drammatico e biografico Il cattivo poeta, realizzato tra Italia e Francia nel 2020. La produzione è stata curata da Ascent Film, Bathysphere Productions e Rai Cinema e la distribuzione da 01 Distribution, con montaggio di Simona Paggi e musiche di Michele Braga. Soggetto, sceneggiatura e regia sono ad appannaggio di Gianluca Jodice, autore napoletano apprezzato anche per Cercando la Grande Bellezza e la fotografia è di Daniele Ciprì, famoso per la sua collaborazione artisctica con Maresco.
La pellicola Il cattivo poeta si focalizza sugli ultimi anni della vita del poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio, interpretato da Sergio Castellitto, vincitore di tre David di Donatello per Tre colonne in cronaca, Il grande cocomero e Non ti muovere. Con lui ecco Francesco Patanè, candidato al Nastro d’argento proprio per Il cattivo poeta, e Tommaso Ragno, che un premio simile lo ha vinto per Nostalgia. Nel cast anche Clotilde Coreau, Fausto Russo Alesi, Massimiliano Rossi, Elena Bucci e Lino Musella.
La trama del film Il cattivo poeta, gli ultimi anni di D’Annunzio
La trama de Il cattivo poeta si apre con il militante del partito fascista Giovanni Comini, che diventa presto federale e riceve la missione di ottenere la fiducia da parte del poeta Gabriele D’Annunzio. Con il passare del tempo, deve essere in grado di spiare le mosse dello scrittore e riferire tutto al suo partito. Il poeta non nasconde la scarsa tolleranza verso il fascismo e Achille Starace, leader del partito fascista, teme che D’Annunzio possa contrastare l’alleanza tra Mussolini e Hitler.
Comini si reca spesso presso il Vittoriale per incrociare lo scrittore, ormai ritiratosi a vita privata e dipendente dalla cocaina. Il poeta e il federale diventano amici nonostante il primo conoscesse il ruolo del secondo. D’Annunzio vuole che Comini organizzi un incontro con il Duce per evitare ogni alleanza con Hitler, ma senza successo.
Dopo la morte della sua amata Lina, il giovane non è più tanto convinto del fascismo. Dopo essere stato eletto presidente dell’Accademia d’Italia, D’Annunzio avverte momenti di squilibrio. Incontra Mussolini e lo avverte, ma quest’ultimo lo tratta male e va avanti per la sua strada. Il poeta entra definitivamente in crisi e Comini viene richiamato da Starace per i suoi dubbi sul nazi-fascismo. Dopo un anno, D’Annunzio muore e Comini riceve una sua piuma di pavone dalla fedele Amélie, per poi essere cacciato dal partito insieme a lei e alla collega Luisa…