Matteo Viviani indaga sulla correlazione tra telefoni cellulari e tumori riprendendo un servizio che aveva trattato della stessa tematica nel lontano maggio 2013. Questi dispositivi fanno male? Allora l’Istituto Superiore della Sanità non si era esposto più di tanto, affermando “In questo momento non interveniamo in materia sulla telefonia cellulare e sugli effetti sulla salute”. Anche un esperto del calibro di Veronesi non si era voluto sbilanciare, ma attualmente i metodi e le ricerche sono avanzati, e si potrebbero avere risposte più soddisfacenti. “Le radio frequenze interagiscono con il materiale biologico” afferma sicura la dott.ssa Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro di Ricerca sul cancro dell’Istituto Ramazzini di Bologna. Proprio in quest’istituto si erano recati Le iene anni addietro e l’allora Direttore scientifico e oggi Presidente Onorario dell’istituto Morando Soffritti aveva dato inizio ad un’importante sperimentazione. Esponendo prima gli animali alle radio frequenze, venivano poi esaminati i loro tessuti al microscopio. Oggi quella sperimentazione si è conclusa e l’esito non è rassicurante, secondo la dott.ssa Belpoggi “Esiste un pericolo, il telefono è un oggetto che potrebbe avere degli effetti importanti sulla salute umana“. L’attenzione sull’argomento si è dunque alzata di molto recentemente ed è stato addirittura confermato, grazie a uno studio americano, che “le radio frequenze sono in grado di fare rotture sul DNA“.



Cellulare e cancro: le ricerche e i risultati preoccupanti…

Anthony Miller, luminare dell’oncologia e consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, parlando del suddetto studio americano ha fatto delle dichiarazioni importanti “Il mio punto di vista è che ci sono prove sufficienti che le radiazioni delle radiofrequenze sono cancerogene per l’uomo“. La dottoressa Devra Davis, oncologa americana, che da anni studia gli effetti delle onde elettromagnetiche emanate dai cellulari sulla salute umana, afferma: “I cellulari non vengono testati come in realtà vengono usati“. La dottoressa fa riferimento a Phon Gate, una ricerca importantissima che ha fatto tremare i produttori di cellulari. Secondo questo studio, i test svolti per certificare i limiti di emissioni di radiazioni elettromagnetiche dei dispositivi messi sul mercato sarebbero praticamente inutili. Le tecniche per verificare le emissioni sarebbero obsolete e sarebbero stati fatti in maniera non realistica, ad esempio simulando una chiamata con il cellulare lontano dal corpo. I francesi di Phon Gate hanno invece testato realmente i telefoni e hanno scoperto che 9 cellulari su 10 falliscono l’esame degli attuali standard di sicurezza europei. Una giornalista canadese ha replicato gli esperimenti e simulando una chiamata reale ha scoperto che i limiti sorpassavano in maniera significativa i limiti consentiti dalle attuali normative “da 3 a 4 volte“. Ad essere maggiormente esposti al rischio sarebbero i più piccoli, secondo la Davis “i cervelli giovani assorbono più radiazioni degli adulti“.



Le 7 regole d’oro de Le Iene

E per quando invece teniamo il cellulare in tasca? I rischi sarebbero comunque alti. Lo studio è stato condotto da alcuni ricercatori in Turchia e Brasile, e gli organi genitali ci sarebbero danni ingenti. Oltre ai danni ai testicoli infatti, la quantità di spermatozoi verrebbe significativamente ridotta a causa del “bombardamento” delle radiofrequenze. Ma non si parla solo di un telefono in chiamata: finché il telefono è acceso, anche se non in funzione, invia comunque microonde. La comunità scientifica sull’argomento ci va con i piedi di piombo, ma in ogni caso è chiaro che ci sia una netta correlazione tra uso dei cellulari e tumori. La Belpoggi conferma questa tesi, facendo riferimento a un suo esperimento in cui topini esposti alle onde avrebbero riscontrato un’insorgenza di tumori cerebrali dell’1,4 %, mentre il gruppo di controllo non esposto non avrebbe riscontrato nessuno. Se quest’1,4% fosse rapportato alla popolazione mondiale, precisa la Belpoggi, “milioni di persone potrebbero avere la probabilità di ammalarsi di tumori del sistema nervoso“. Viviani afferma di non voler creare allarmismi, ma secondo lui è comunque “nostro diritto e dovere essere semplicemente informati dei vari rischi“. Una sentenza del TAR ha ordinato al Governo Italiano di eseguire una campagna d’informazione sul tema dei pericoli sulla telefonia mobile, e – a parte un breve videoclip del Ministero della Salute – non c’è stata alcuna sensibilizzazione. Secondo la Belpoggi, la diagnosi precoce e l’informazione sarebbero gli strumenti migliori per vincere il cancro. Le Iene la prendono sul serio e stilano le 7 regole d’oro per usare il cellulare, cercando, almeno in parte, di sensibilizzare tutti gli italiani



  • Evita di parlare al cellulare tenendolo attaccato all’orecchio;
  • Usa il vivavoce o le cuffie;
  • Il telefono non va tenuto nel taschino della giacca o dei pantaloni, per le donne mai vicino al seno;
  • Non dormire col cellulare sotto il cuscino, ma almeno a 1 metro di distanza;
  • I mezzi in movimento sono i luoghi peggiori per telefonare;
  • Il telefono emette radiazioni anche quando non è in chiamata;
  • Ai bambini, è meglio dare un altro gioco!

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