Il principale protagonista de Il colpevole – the guilty è l’attore svedese naturalizzato danese Jakob Cedergren nato a Lund il 10 gennaio del 1973. Ha esordito sul grande schermo nell’anno 1998 per la pellicola Den bla munk. Tra le principali interpretazioni che hanno scandito fino a questo momento capire cinematografica ricordiamo il film Terribly Happy diretto da Henrik Ruben Genz, Submarino uscito nelle sale cinematografiche nel 2010 e Antigang – Nell’ombra del crimine per la regia di Benjamin Rocher. In televisione ha fatto parte del cast delle serie Forbrydelsen, Loro uccidono e Omicidi a Sandhamn. L’artista ormai da molto tempo è fidanzato con la splendida costumista Pernille Holm conosciuta sul set di uno dei tanti lavori fatti in carriera. Tra i doppiatori che gli hanno prestato la voce in Italia ci sono Massimo Lodolo, Gianfranco Miranda e Lorenzo Scattorin. L’artista ha vinto il Premio EFP al Festival del Cinema di Berlino del 2005, il Premio Roberto come miglior attore protagonista nel 2009 e il Bodil Award come miglior attore protagonista sempre nello stesso anno.
Il cast del film
Il colpevole the Guilty va in onda su Rai 3 per la prima serata di oggi, lunedì 13 luglio, a partire dalle ore 21.20. Una pellicola realizzata in Danimarca nel 2018 la cui distribuzione nelle sale cinematografiche italiane è stata gestita dalla Movies Inspired. La regia è stata affidata a Gustav Moller il quale collaborato anche per la stesura del soggetto e della sceneggiatura insieme a Emil Nygaard Albertsen. Il montaggio è stato realizzato da Carla Luffe Heintzelmann, le musiche della colonna sonora sono state composte da Carl Coleman e Caspar Hesselager e nel cast sono presenti Jakob Cedergren, Jessica Dinnage, Omar Shargawi, Johan Olsen, Jakob Ulrik Lohmann e Katinka Evers-Jahnsen.
Il colpevole the Guilty, la trama del film
Ecco la trama de Il colpevole the Guilty. In una delle più grandi città danesi vive un agente di polizia che purtroppo durante un’operazione ha commesso un piccolo, ma imperdonabile errore che lo ha messo letteralmente nei guai. Infatti, per questo suo errore, l’agente di polizia è stato confinato all’interno dell’ufficio ed in particolar modo nel rispondere alle chiamate di emergenza che i cittadini costantemente effettuano per ottenere il supporto delle forze dell’ordine. Questo è un lavoro che ovviamente non si addice alle sue caratteristiche e alle sue esigenze e che soprattutto affronta in maniera drammatica giacché nei giorni a venire sarà chiamato davanti al giudice per dar conto delle sue colpe durante il servizio.
Un giorno si trova a raccogliere la disperata telefonata di una donna la quale asserisce di essere stata rapita da suo marito Michael. Chiedendo immediato soccorso, la donna cerca di far capire come la situazione sia drammaticamente disperata. A questo punto l’agente di polizia, vedendo la situazione anche come una possibile chance per potersi rivalere e dimostrare ancora una volta le sue qualità, decide di occuparsene in prima persona scavalcando quelle che sono le regole.
Una decisione che potrebbe rilevarsi addirittura nefasta non solo per il suo futuro all’interno del corpo di polizia, ma anche e soprattutto per la vicenda che si dimostrerà essere molto più complessa di come poteva apparire. Il poliziotto ad un certo punto si convince del fatto che il marito Michael abbia ucciso il loro figlio e quindi stia per fare lo stesso anche con la moglie. La realtà, purtroppo, per il poliziotto sarà molto differente in quanto la donna è alle prese con alcuni problemi psicopatici che l’hanno indotta ad uccidere suo figlio convinta il ragazzino aveva in pancia dei serpenti.
Il marito, dal proprio canto, disperato e per nulla convinto che la loro vita possa tornare come un tempo, ha deciso in maniera arbitraria di rinchiudere la donna in un manicomio affinché possa essere seguita e sottoposta alle cure necessarie. Il poliziotto dovrà quindi cercare di porre immediato rimedio all’errore commesso in fase di valutazione e quindi aiutare il marito nel prendersi cura di una donna che ormai disperata sta prendendo in considerazione anche l’idea di potersi suicidare.