A guardare l’edizione 2024 del Tour de France sembra di essere tornati indietro nel tempo al 2021, nel pieno della pandemia da covid: numerosi i corridori che (per scelta od obbligo) indossano le odiatissima mascherine, così come si moltiplicano i team che introducono protocolli di sicurezza e spunta anche – l’ancor più odiato – spettro dei test nasali rapidi; il tutto mentre la competizione va avanti e sono già tre (forse a breve quattro) i ciclisti che hanno annunciato il loro ritiro. Come se non bastasse, altri due – esattamente Sepp Kuss e Tao Geoghegan Hart – si erano visti costretti a rinunciare al Tour de France ancor prima della primissima tappa, costretti a letto dal covid contratto nei giorni prima dell’inizio della corsa francese.
Non è esattamente chiaro cosa stia succedendo, ma va anche detto che così come il virus pandemico è tornato a correre nel nostro bel paese – tanto che pochi giorni fa vi abbiamo parlato di un vero e proprio boom -, lo stesso sta facendo anche tra i ciclisti di tutto il mondo; ma c’è anche una buona notizia perché seppur il covid di fatto è tornato ‘protagonista’ del Tour de France, sembra essere in una versione ‘depotenziata’, molto più simile ad un raffreddore e – almeno per ora – senza necessità di ospedalizzazioni o isolamenti.
Salgono a tre i ritiri dal Tour de France a causa del covid: incerto Geraint Thomas
Tornando un pochetto indietro nel nostro discorso del covid che corre al Tour de France, vi abbiamo anticipato che sono già tre i ciclisti che hanno rinunciato all’ambito titolo: il primo era stato il danese Michael Morkov che si è fermato – “nonostante stia bene e non abbia sintomi”, dicono dal suo team – per “proteggere la sua salute dagli effetti a lungo termine [del] virus; mentre poco dopo è poi toccato anche allo spagnolo Pello Bilbao e (per ora infine) all’inglese Tom Pidcock che – a differenza del danese – sembra mostrare qualche piccolo sintomo. Non è chiaro se tra i ritiri dal Tour de France a causa del covid possiamo conteggiare anche Juan Ayuso che sappiamo aver contratto e debellato il virus poco prima dell’inizio della gara, salvo poi ritirarsi nel corso della 13esima tappa per ragioni non del tutto chiare.
Tre (forse quattro) ritiri, due rinunce e nel frattempo la balla anche Geraint Thomas che parrebbe aver mostrato qualche lieve sintomo ma non sembra ancora intenzionato a gettare la spugna: “Il dottore mi sta monitorando attentamente – ha spiegato lui stesso ITV Cycling -, vedremo come andrà [e] vedremo come stanno le mie gambe“. Insomma: il Tour de France va avanti spedito, ma il timore sempre più grande è che quest’anno a vincere sarà (di nuovo?) il covid che credevamo debellato fino a pochi mesi fa, tanto che era quasi completamente sparito dalle pagine di cronaca.