Il cucciolo, diretto da Clarence Brown

Nel pomeriggio di Capodanno, lunedì 1 gennaio, su Rete 4, la TV si anima di avventura a partire dalle ore 16, con il film drammatico Il Cucciolo. Si tratta di una produzione americana datata addirittura al 1946, il cui soggetto è tratto dall’omonimo romanzo di formazione di Marjorie Kinnan Rawlings, del 1939.



La regia è di Clarence Brown, noto per aver diretto in ben sette film la divina Greta Garbo. Non solo, il regista ha lavorato con le più grandi star di Hollywood, come Elisabeth Taylor e ha collezionato sei candidature per la regia all’Oscar, senza mai vincerne uno, ma consolandosi con incassi stellari per i suoi film. La distribuzione è della Metro Goldwyn Mayer, con le musiche affidate al compositore Herbert Stothart.



Protagonisti del film sono Gregory Peck, vincitore dell’Oscar per il ruolo dell’avvocato Atticus Finch ne Il buio oltre la siepe e considerato una delle più grandi star di tutti i tempi, e Claude Jarman Jr., il piccolo attore che abbandonò presto questa carriera per diventare produttore. Completano il cast Henry Travers, Clem Bevans e Chill Wills.

La trama del film Il cucciolo: un crudele rito di passaggio all’età adulta

Ne Il cucciolo, l’ambientazione è la Florida, ai margini estremi della foresta. Siamo a cavallo tra il 1800 e il 1900, con i protagonisti che appartengono alla famiglia Baxter. Il nucleo è composto da Penny, interpretato da Gregory Peck, insieme a Ory, che è la madre. Con i genitori vive anche Jody, che è figlio unico. Gli altri tre fratelli sono deceduti a causa delle malattie.
Nonostante i presupposti poco felici, la quotidianità deve andare comunque avanti e la famiglia, sebbene segnata gravemente dai lutti, vive in maniera positiva cercando di nutrire speranza nel futuro. La morte di tre bambini è certamente una notizia che ha impattato negativamente ma i contraccolpi vengono assorbiti dalla capacità di resilienza di ciascun membro del gruppo familiare.



Penny continua ad amare la vita ma spesso si trova a litigare con la moglie, che non ha ancora metabolizzato il profondo dolore, perciò i rapporti non sono del tutto idilliaci. Jody è un amante della natura e desidera più di ogni altra cosa un cucciolo da accudire.
Il pensiero principale va sempre alla fattoria e un giorno la vicenda si complica, dando il via alla narrazione dell’evento che contraddistingue il film. I maiali di proprietà dei Baxter vengono sottratti da malviventi sconosciuti. Penny e Jody decidono di mettersi subito alla ricerca degli autori del gesto, pensando poi di tornare in possesso degli animali, che rappresentavano anche un patrimonio importante da preservare.

Mentre proseguono invano le ricerche, Penny ha un incidente: viene morso improvvisamente da un serpente. Per ovviare alla problematica, prova a ripulire la ferita e cerca di succhiare il sangue. La contromisura che riteneva efficace era mettere il fegato e il cuore di una cerva sopra il punto in cui era avvenuta la ferita, affinché il veleno potesse essere assorbito. La cerva uccisa a tal proposito lascia dunque un cerbiatto orfano. È proprio in questo momento che i Baxter accettano di accudire il cucciolo.

Purtroppo il gesto benevolo, che avrebbe dovuto rappresentare la massima felicità per il piccolo Jody, si rivela del tutto inappropriato. Il cerbiatto dimostra di non essere per niente adatto a vivere all’interno di una fattoria. Cresce progressivamente e i tratti caratteriali selvatici emergono con decisione.

Ormai è diventato un cervo e, come tutte le bestie della sua specie, produce danni alle coltivazioni. I campi sono troppo importanti per la famiglia Baxter e all’orizzonte si profila una decisione drastica. L’unica soluzione, infatti, è la soppressione dell’animale. Il compito ingrato viene affidato proprio a Jody che, uccidendo il cerbiatto, diventerà quindi un uomo a tutti gli effetti.
In quel contesto, la sopravvivenza era anche il frutto della capacità di capire qual era la scala delle priorità, perciò l’uccisione del cervo viene interpretata come una sorta di assunzione di responsabilità che sancisce il passaggio all’età adulta e alla piena consapevolezza.