Si conclude con un’affermazione piena della linea del presidente Vincenzo Boccia il Consiglio generale di Confindustria convocato questa mattina in viale dell’Astronomia per discutere dei conti e del futuro de Il Sole 24 Ore. Il quotidiano si conferma un asset fondamentale dell’Associazione che farà tutto il necessario per mantenerlo nella sua orbita impegnandosi a sottoscrivere l’aumento di capitale che servirà a mettere in sicurezza l’azienda editoriale.
Naturalmente si dovrà procedere a un robusto piano di risanamento e rilancio del Gruppo, soprattutto dopo l’esito dell’ultima semestrale con quasi 50 milioni di perdite che si vanno a sommare a quelle maturate negli anni passati. Se le indiscrezioni sono esatte, Boccia ha informato i presenti dei nomi che vorrà mettere in lista per reintegrare il consiglio di amministrazione del gruppo editoriale dopo le dimissioni in massa rassegnate dal presidente uscente Giorgio Squinzi con altri cinque membri dell’organo di gestione.
In attesa di conoscere la decisione dell’amministratore delegato Gabriele Del Torchio (reduce da un intervento chirurgico, al quale è stata rinnovata la fiducia), gli unici tre componenti che approderebbero nel nuovo consesso sarebbero il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci, l’ex presidente Luigi Abete e il presidente pro tempore Carlo Robiglio. Per il resto ci sarebbe un largo rinnovamento con indicazioni di alto profilo che riguarderebbero un altro ex presidente degli industriali come Giorgio Fossa (papabile per la poltrona lasciata vuota da Squinzi), l’ex direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, la responsabile italiana delle attività della Société Générale Patrizia Micucci, l’ordinario di Diritto tributario alla Luiss Livia Salvini, l’imprenditore petrolifero Edoardo Garrone (che in Confindustria ha ricoperto diversi incarichi di vertice), l’imprenditrice della liquirizia e Cavaliere del Lavoro Pina Amarelli, il ceo di Ibm Italia Nicola Ciniero.
Insomma, una bella squadra che se fosse confermata dovrebbe essere in grado di rispondere alle aspettative dell’azionista (Boccia ha comunque promesso che vigilerà di persona), del sistema creditizio disposto a concedere tempo e dei dipendenti che chiedono garanzie di rilancio e indipendenza.
La discussione è stata appassionata e a tratti dura. Si è assistito al confronto senza peli sulla lingua tra Boccia e Antonio D’Amato (altro ex presidente di Confindustria) su questioni procedurali, alle puntualizzazioni di Squinzi che ha negato di voler apprestare una cordata per rilevare il Sole, ai distinguo di Carlo Pesenti sulla governance, all’autodifesa di Abete amministratore del quotidiano per molti anni.
Centrale l’intervento di Emma Marcegaglia (presidente prima di Squinzi), che ha rimesso a fuoco gli obiettivi della giornata esprimendo piena fiducia nelle scelte e nell’operato di Boccia che, da pochi mesi al vertice di Confindustria, sta affrontando con decisione e coraggio un problema che eredita e che ha tutta l’intenzione di risolvere.