Va in scena al San Carlo la nuova puntata della saga popolare che vede contrapposti il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, nella teoria e nella pratica in disaccordo su tutto. E poco importa se in ballo ci sono 300 milioni del Patto con la città che palazzo Chigi ha fatto sapere di non essere disposto a sganciare se palazzo San Giacomo non si mostra più dialogante e ragionevole.
Così le centinaia di ospiti napoletani, in gran parte imprenditori e uomini di cultura, hanno potuto assistere a un doppio spettacolo: il primo sul palcoscenico del Massimo dove si è esibito cantando canzoni napoletane classiche il grande tenore Kaufman su iniziativa del Mattino, l’altro sul palco reale dove i due esponenti delle istituzioni, dopo essersi a malapena salutati, si sono bellamente ignorati per tutto il tempo della rappresentazione.
Pietra dello scandalo il commissario per Bagnoli Salvo Nastasi, che per de Magistris funziona come il drappo rosso con i tori, mentre per Renzi, che apprezza molto il suo pragmatismo, è la soluzione ai problemi di riqualificazione e rilancio della zona occidentale della città dopo oltre vent’anni di abbandono e ritardi. Un ostacolo al confronto che il sindaco di Napoli non ha inteso, non intende e fa sapere non intenderà superare considerandolo uno schiaffo alla sua autonomia.
A nulla è valso il tentativo di conciliazione condotto con grande pazienza, e anche questa è una novità, dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, preoccupato per le ricadute negative sul territorio e per le nomine imminenti da fare come nel caso della presidenza della nuova Autorità portuale. Anche il Cardinale Crescenzio Sepe, che si è unito alla compagnia in ritardo per gli impegni alle celebrazioni su Maria, ha cercato di mettere pace tra i contendenti ancora una volta senza successo.
Renzi ha mostrato d’incassare il diniego del sindaco al confronto con grande naturalezza e senza perdere il sorriso che ha sfoggiato per tutto il tempo che ha dedicato alla cena sul terrazzo del Circolo dell’Unione dove si è intrattenuto anche Nastasi mostrando un grande buonumore. Lo stesso non si può dire di de Magistris, che, accompagnato dalla moglie, si è presto defilato preferendo evitare ogni altra possibile occasione d’incontro.
Il nodo resta intricato e per la città si tratta di una stretta molto dolorosa dal momento che sul risanamento del litorale più bello del mondo, dove per quasi cento anni si è affacciata l’acciaieria dell’Italsider – gioia per gli operai e l’occupazione, dolore per l’inquinamento che ha prodotto -, punta un’intera classe dirigente e imprenditoriale in cerca di buone ragioni per portare l’ex capitale del Mezzogiorno fuori delle secche economiche sulle quali si è bloccata.