Missione compiuta. Il Consiglio di Confindustria approva all’unanimità il riassetto organizzativo elaborato dal direttore generale Marcella Panucci su incarico del presidente Vincenzo Boccia e l’associazione di viale dell’Astronomia può adesso dedicarsi con maggiore forza al raggiungimento degli obiettivi che si data.
Tra i punti qualificanti c’è la nascita di una nuova Area Marketing per lo sviluppo dei servizi alle imprese e una più accurata raccolta dei bisogni che nascono dal territorio. Il tutto unito a un risparmio sui costi di gestione della sola struttura centrale di 3,5 milioni (3 milioni solo nel personale) pari al 10% del budget.
La Confindustria che ha in mente Boccia, e che a tre mesi dal suo insediamento sta cominciando a prendere forma, è molto più inclusiva che nel passato e desiderosa di muoversi come un corpo unico al servizio non solo e non tanto di se stessa e dei suoi iscritti (al bando ogni forma di autoreferenzialità), ma più in generale del Paese.
Non certo un moto altruistico, ma la consapevolezza che solo ridando capacità competitiva all’intero sistema nazionale le imprese potranno sviluppare con fiducia i propri piani d’investimento e contribuire per questa via alla ripresa economica nazionale che, conti alla mano, stenta ad affacciarsi.
La determinazione del nuovo presidente, che dopo aver superato di misura sul concorrente Alberto Vacchi sta conquistando sempre nuovi consensi per realizzare il suo programma, si specchia nella compattezza della squadra di comando che promette di accompagnarlo anche nelle battaglie più difficili.
Una di queste dovrà essere combattuta per mantenere Il Sole 24 Ore, tra gli asset più importanti di Confindustria, nell’alveo dell’associazione nonostante le forti perdite maturate negli ultimi anni. Alla vigilia della presentazione di una semestrale che non si annuncia rosa, il Comitato di redazione solleva domande e chiede risposte.
Rumors catturati da alcuni giornali raccontano di un piano, al quale non sarebbe estraneo il nuovo amministratore Gabriele Del Torchio, dell’ex presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ora a capo del Sole per attivare una cordata d’imprenditori disposti a mettere mano al portafoglio e conquistare un ruolo centrale nel controllo del quotidiano.
Indiscrezioni a parte, ciò che appare evidente è la volontà di Boccia di affrontare il problema mettendo nella ricerca della soluzione lo stesso impegno che lo ha portato al vertice degli industriali italiani, anche a rischio di consumare rotture, se lo riterrà utile al suo progetto confindustriale.