Mi ha colpito molto la vicenda della rapinatrice armata di carrozzina che scorazzava tra una filiale di banca all’altra, sono rimasto impressionato dalla sua “candida” testimonianza nella quale diceva che “c’era lui e quindi non poteva finire male”.
Due drammi si sono consumati contemporaneamente. Il primo, quello di una madre che per arrotondare il bilancio familiare, la fatica di tirare a campare e far fronte alle spese dei figli, si “obbliga” a diventare malvivente.
Le Banche in Italia e nel mondo occidentale non hanno una buona nomea, dopo la crisi finanziaria che ha colpito centinaia di milioni di cittadini, la credibilità degli istituti di credito è scemata. Tuttavia nelle filiali delle banche si è certi di trovare soldi, freschi e in contanti e dunque la mamma di quel piccino ha pensato bene di andare lì e recuperare qualche modesta somma per “quadrare” le spese.
Se una mamma di famiglia, incensurata, si costringe a queste gesta, ciascuno di noi può riflettere sulle reali condizioni delle famiglie italiane. Il caso della rapina rimane un’eccezione, la regola è quella di rimandare i pagamenti del canone televisivo, rimandare il pagamento del bollo auto, fare qualche ora in più di straordinario (ove possibile), trovarsi un qualche lavoretto in nero, pagare in nero piccole riparazioni, ecc.
Gli italiani sono come gli altri cittadini europei, l’altra faccia della medaglia della povertà la leggiamo dall’aumento vertiginoso dei prodotti alimentari e sanitari che in Italia (Banco Alimentare e Farmaceutico) e all’estero (Caritas) vengono distribuiti.
Colpisce un altro elemento della situazione particolare, della rapina. Il bambino era l’ostaggio della mamma. Il suo lasciapassare, il salvacondotto per l’immunità. Inconsapevole e semplice come può essere un piccino di pochi mesi, si è trovato ad assurgere a simbolo dell’intoccabilità sia per la mamma, sia per gli operatori agli sportelli delle banche.
Solo per inciso, la vicenda ligure dei due genitori che dimenticano il loro piccino nella carrozzina sotto casa per l’intera notte, è solo un altro segnale del "degrado" nel quale vivono tanti bambini italiani. Savacondotti o zavorre a seconda delle situazioni degli degli adulti e senza voler criminalizzare nessuno.
Se noi leggiamo in profondità alle polemiche nel dibattito sulla "nuova legge" per la cittadinanza, scopriamo che anche lì, l’accanita volontà di alcuni nel non voler concedere la cittadinanza a coloro che frequentano le scuole in Italia, ancora i bambini, dimostra la paura per i semplici, i puri, i piccoli e il loro straordinario slancio verso il futuro.
I piccoli sono la migliore risorsa del Paese e dunque, l’andazzo nei loro confronti, dimostra la nostra superficialità nei confronti delle scarse ricchezze di cui disponiamo. Il nostro futuro non deve farci paura, a partire dai bambini.
È comprensibile e ragionevole dunque che il Papa prosegua con la sua "litania", un termine nobile e caro a tutti i credenti, ovunque si trovi ribadisca il valore della vita umana fin dal concepimento, si scagli contro legislazioni favorevoli all’aborto.
Nel contesto odierno, quelle frequenti parole di Benedetto XVI, sono veramente oro colato e, aggiungo, ormai molto raro.