Cominciamo con l’ultima buona notizia, nei giorni scorsi il Ministro Frattini ha nominato l’amico Renato Farina suo consigliere per la libertà religiosa. Al di là della lunga amicia con Renato, devo felicitarmi perché nessuno come lui, nella sua esperienza al Consiglio d’Europa, ha mai lavorato così assiduamente sul tema e con lui abbiamo pensato a diverse risoluzioni su Cristianofobia e libertà religiosa, oggi in discussione in diverse Commissioni della Assemblea Parlamentare.
Le buone notizie sono contagiose, come le buone azioni, infatti il 20 gennaio era stato il turno del Parlamento Europeo a redigere, discuteree approvare una mozione sulla violenza anticristiana nel mondo. Sette giorni dopo,il 27 gennaio scorso, il Consiglio di Europa e la sua Assemblea Parlamentare hanno approvato a larghissima maggioranza un Rapporto molto concreto sulla stessa drammatica emergenza della violenza anticristiana in Medio Oriente.
Chi ha votato contro? Certo la delegazione turca che però ha tenuto a ribadire come la sua contrarietà fosse solo per il paragrafo che parlava della violenza accaduta a Cipro nord nel giorno di Natale, sul resto del documento i turchi era ben più che d’accordo. D’altronde dei grandi impegni turchi sulla libertà religiosa si era soffermato il giorno 26 gennaio il discorso ufficiale del Presidente turco Gul alla Assemblea del Coe. Al voto contrario degli amici turchi, si deve aggiungere invece il voto convintamente avverso del Capogruppo Socialista Gross, convinto che gli argomenti religiosi dividano e creino avversità nei lavori dell’Aula di Strasburgo. Alla fine sono stati 9 i voti contrari, 13 le astensioni e 125 i voti favorevoli.
Particolarmente apprezzabile la tenuta bipartisan sul tema da parte della delegazione italiana, una delle più presenti insieme alla francese, i cui assenti erano stati ‘precettati d’ufficio’ per la mozione Bondi. Gli impegni presi con le Mozioni approvate in Senato e alla Camera sono stati mantenuti. Tra i tanti colleghi presenti, dagli amici del Pdl a quelli di Pd,Lega,Fli e Idv, non posso dimenticare gli interventi in Aula di Giacomo Santini (Pdl) e Rosanna Boldi (Lega).
Voglio però segnalare la scelta generosa di Debora Bergamini (Pdl), partita nella notte del mercoledì (voto Bondi) e giunta il giorno dopo, appena in tempo per il voto sulla nostra Raccomandazione. Cosa dice il Consiglio d’Europa ai 47 Paesi? Con la Raccomandazione n.12493 della Assemblea parlamentare del Consiglio di Europa, di cui sono stato Relatore, si chiede ai 47 Paesi del Consiglio (i 27 della Ue e altri 20, comprensivi di Russia e Turchia) di “sviluppare un monitoraggio permanente sulle restrizioni della libertà religiosa, sia tra i Paesi membri sia verso i Paesi del Medio Oriente”. Un Rapporto su questo monitoraggio sarà consegnato periodicamente alla Assemblea per proseguire nelle valutazioni.
“Accrescere l’attenzione sulla libertà di religione e sulle comunità religiose, includendo i cristiani, nella cooperazione tra i Paesi del Consiglio e i Paesi terzi”. ”Sviluppare politiche di ‘asilo’ che si basino anche sulle minoranze religiose, con particolare riferimento alla situazione dei convertiti”.Soprattutto, per ai 47 Paesi del Consiglio è chiesto di rinforzare la “strategia per una piena liberà religiosa, compresa quella della conversione, la promozione di iniziative educative informino sugli stereotipi anti-cristiani e la cristianofobia”.
Infine, per dare maggiore concretezza alla Raccomandazione, abbiamo voluto includere la cosiddetta “democracy clause” che impegna i 47 Paesi del Consiglio ad includere la valutazione sulla libertà religiosa e sulle comunità cristiane, nei accordi con i Paesi del Medio Oriente. Proprio oggi si riunisce a Bruxelles il Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Europa, l’iniziativa di inserire il tema delle persecuzioni anticristiane in Medio Oriente, viene dal nostro Ministro Frattini e ha visto parte attiva la presidenza di turno Ungherese, la Polonia e la Francia. Prima di oggi in molti parlamenti si sono votate mozioni e risoluzioni che chiedevano una chiara denuncia e dei chiari impegni all’Europa per difendere la libertà e i diritti della comunità cristiane.
Oggi è il tempo di mostrare dalle parole di condoglianze si passa ai fatti, il Parlamento Europeo ha approvato una chiara denuncia, il Consiglio di Europa ha fatto la sua parte elencando le azioni concrete, ora spetta ai Ministri dei 27 Paesi europei rispettare e seguire le indicazioni delle assemblee parlamentari. Non si può fallire, i Ministri degli esteri non si possono permettere la pavidità e la genericità, facciano ciò che devono senza indugi.