La notizia è rimabalzata sui siti pro life anglosassoni durante la scorsa settimana, abbiamo voluto aspettare e rispettare l nostra festa della Resurrezione, la Compagnia Inglese che produce videotapes a scopo educativo da proiettare nelle scuole del Regno Unito, ha incluso tra i prodotti scolastici anche una ampia lezione didattica del dottor Nitschke, soprannominato la ‘macchina della morte’. Nel video ‘didattico’ per le scolaresche di Sua Maestà, il dott. ‘Morte’ spiega il suo lavoro e i diversi metodi di suicidio con tale perfidia e cinica persuasione da aver sconvolto anche la schiera di avvocati ‘pro-eutanasia’ inglesi.
Con un proprio reportage,il Daily Mail rileva che i ragazzi sotto i 14 anni di età hanno dovuto vedere il video, come risposta ai messaggi e alle informazioni che troppo spesso arrivano ai ragazzi da parte di movimenti ‘pro-life’ e dai leader delle chiese. Negli stessi giorni e per la stessa ragione, una sorta i ‘bilanciamento’ o equità di informazioni ai minorenni, la BBC ha deciso di mandare in onda il progrmma televisivo con la lunga intervista all’avvocato Terry Pratchett che si è segnalato per aver difeso e promosso il suicidio assistito di un cittadino inglese nella clinica Dignitas in Svizzera.
Ovviamente nessuna campagna informativa potrà mai bilanciare o rafforzare le ragioni pro-life dopo la promozione e proiezione in molte scuole delle sconvolgenti immagini del dott.Nitschke, si giustificano i produttori dicendo che loro hanno voluto semplicemente fare vedere notizie ai ‘giovani adulti’.
Ben poche proteste si sono levate a difesa dei giovanetti inglesi e sui pericoli dell’invito al suicidio per le giovani generazioni. Sarebbe stato utile valutare gli effetti di queste campagne in altri paesi anglosassoni, in Australia dove il suicidio dei giovani è cresciuto moltissimo ed è un problema molto significativo. Insomma, la via inglese del ‘bilanciamento’ delle notizie pro e anti vita è una strada che porta al solo drammatico effetto di aumentare considerevolmente la morte dei teen-agers.
In Italia, dobbiamo ammetterlo, a nessuno verrebbe in mente di proiettare un simile video alla attenzione dei bambini o degli studenti, tuttavia è necessario considerare almeno un fattore che talvolta sfugge completamente alla attenzione di genitori ed educatori di ogni genere e grado: le Alpi ci proteggono dalle intemperie ma non possono proteggerci dalle ‘mode di Malacoda’.
Noi troppo spesso guardiamo a queste notizie con distacco, in fondo toccano la vita di altre famglie e altre comunità nazionali, è necessario invece che si accentui, da parte di tutti i soggetti della ‘alleanza educativa’ (famiglie-scuole-educatori), la promozione di buone notizie e la educazione al giudizio sulle cattive. Insomma, un sano e franco ritorno a dire il ‘bene’ e il ‘male’, consapevoli che se i nostri ragazzi saranno pieni del gusto del bene, dinnanzi a video che invitano al suicidio si faranno una bella risata.Una bella risata, proprio quello che non sopportano né quel superbo di Malacoda, né i suoi seguaci.